lunedì 31 dicembre 2012

Federazione Imolese del PSI sarà in piazza a Imola con le PRIMARIE DELLE IDEE

“Le tue idee per la tua Italia”, è il titolo della mobilitazione nazionale che il Partito Socialista Italiano  promuove per il prossimo 5 Gennaio 2013 nelle piazze delle città, nelle Federazioni, nelle Sezioni e nei Circoli Socialisti del territorio nazionale.

Con questa iniziativa i Socialisti chiedono agli Italiani e agli elettori riformisti di indicare le priorità e le esigenze nell’azione di governo del centrosinistra. Sarà una straordinaria manifestazione  nel nome della libertà e della equità, due valori che fanno parte dell’identità di un partito che, in centoventi anni di storia, ha sempre mostrato enorme attenzione alle riforme e al progresso civile dell’Italia.

Il Partito Socialista Italiano ha predisposto un questionario da mettere a disposizione dei cittadini, che potranno esprimersi su temi come economia e lavoro, laicità e diritti civili, riforme istituzionali, giovani e istruzione, giustizia, beni comuni. Per ogni area sono state individuate diverse opzioni, dal forte carattere riformista,  quali, ad es. introduzione della patrimoniale sulle grandi ricchezze con relativa abrogazione dell’IMU, Progetto giovani con sostegno a  chi studia con merito, microcredito a sostegno di chi ha perso il lavoro e riduzione della pressione fiscale su redditi da lavoro dipendente e pensioni, e  molte altre.  

I risultati di questa consultazione individueranno le esigenze più avvertite dall’elettorato socialista e riformista e fisseranno le priorità dei Socialisti nell’azione di governo del centrosinistra. 
“Per questa consultazione – dice Gennaro Mancino, segretario della Federazione Imolese – metteremo ancora all’opera la struttura che con successo ha gestito le primarie ‘Italia Bene Comune’, portando oltre 800 persone nella nostra sede”.

Nel territorio della Federazione Imolese, le consultazioni per le Primarie delle Idee si terranno il prossimo 5 gennaio dalle 9.00 alle 18.00 presso il gazebo collocato in Via Emilia, angolo via XX Settembre, oppure presso la sede della Federazione in Via Paolo Galeati 6 e presso la Sezione di Medicina in via Cesare Battisti 48.
Si può  votare anche online (sul sito ufficiale del Psi  www.partitosocialista.it e www.avantionline.it) già dal prossimo 31 dicembre.
Potranno votare anche i sedicenni e gli stranieri con regolare permesso di soggiorno.

Il Psi di Forli' terrà le primarie delle Idee presso la sede della Federazione in Via del Portonaccio 1 Forlì

“Le tue idee per la tua Italia”, è il titolo della mobilitazione nazionale che il Partito Socialista Italiano  promuove per il prossimo 5 Gennaio 2013 nelle piazze delle città, nelle Federazioni, nelle Sezioni e nei Circoli Socialisti del territorio nazionale.

Con questa iniziativa i Socialisti chiedono agli Italiani e agli elettori riformisti di indicare le priorità e le esigenze nell’azione di governo del centrosinistra. Sarà una straordinaria manifestazione  nel nome della libertà e della equità, due valori che fanno parte dell’identità di un partito che, in centoventi anni di storia, ha sempre mostrato enorme attenzione alle riforme e al progresso civile dell’Italia.

Il Partito Socialista Italiano ha predisposto un questionario da mettere a disposizione dei cittadini, che potranno esprimersi su temi come economia e lavoro, laicità e diritti civili, riforme istituzionali, giovani e istruzione, giustizia, beni comuni. Per ogni area sono state individuate diverse opzioni, dal forte carattere riformista,  quali, ad es. introduzione della patrimoniale sulle grandi ricchezze con relativa abrogazione dell’IMU, Progetto giovani con sostegno a  chi studia con merito, microcredito a sostegno di chi ha perso il lavoro e riduzione della pressione fiscale su redditi da lavoro dipendente e pensioni, e  molte altre. 

I risultati di questa consultazione individueranno le esigenze più avvertite dall’elettorato socialista e riformista e fisseranno le priorità dei Socialisti nell’azione di governo del centrosinistra. 
“Per questa consultazione – dice Neo Bertaccini segretario territoriale di Forlì – metteremo ancora all’opera la struttura che con successo ha gestito le primarie ‘Italia Bene Comune’.

Nel territorio forlivese le consultazioni per le Primarie delle Idee si terranno il prossimo 5 gennaio dalle 9.30 alle 18.30 .
Si può  votare anche online (sul sito ufficiale del Psi  www.partitosocialista.it e www.avantionline.it) già dal prossimo 31 dicembre.
Potranno votare anche i sedicenni e gli stranieri con regolare permesso di soggiorno.

sabato 15 dicembre 2012

@PONTIFEX. NENCINI SU TWITTER: XI COMANDAMENTO, RICORDATI DI PAGARE L’IMU

@PONTIFEX. NENCINI SU TWITTER: XI COMANDAMENTO, RICORDATI DI PAGARE L’IMU
Oggi il Papa invia il suo primo tweet. E noi ricorderemo alla Chiesa di onorare l'undicesimo, laicissimo, comandamento: pagare l'Imu”. La provocazione è di Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, che, cogliendo l'occasione dello sbarco di Benedetto XVI sul popolare social network, invita “tutti coloro che hanno a cuore la laicità dello Stato a scrivere un messaggio al Papa”. “Lo faremo – spiega Nencini – con rispetto, educazione ed un pizzico di ironia, ma consapevoli della necessità di ricordare che in questo momento di grave crisi anche la Chiesa cattolica è chiamata a condividere qualche sacrificio con gli italiani”. La campagna di mobilitazione dei socialisti su Twitter avrà un hashtag dedicato, #11chiesapagaimu, che gli utenti potranno inviare all'account ufficiale di Benedetto XVI (@pontifex) e associare al già popolare #faiunadomandalpapa.
 
 
PAPA. NENCINI: PAROLE DA SANTA INQUISIZIONE CHE OFFENDONO I GAY CATTOLICI
 
“È il Papa ad usare parole da Santa Inquisizione, che minano la pace e i diritti fondamentali dell'uomo”. Così Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, commentando le frasi che Benedetto XVI ha usato oggi contro i matrimoni gay. Frasi che, secondo il leader socialista, “discriminano ed offendono in modo brutale migliaia di cattolici omosessuali”.
“Non si capisce come – prosegue – un allargamento dei diritti civili e della libertà dell'individuo possa minacciare la pace. Semmai il contrario. Come racconta la storia dell'umanità, è la loro negazione ad averne scritto le pagine più aberranti”.

sabato 1 dicembre 2012

BENE IL GOVERNO PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA COME PAESE OSSERVATORE ALL'ONU

M.O.CRAXI: BENE IL GOVERNO PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA COME PAESE OSSERVATORE ALL'ONU


"I socialisti Italiani esprimono il loro apprezzamento al Governo ed in particolare al Presidente Monti per la posizione assunta all'Assemblea della Nazioni Unite in favore del riconoscimento dello status di Paese Osservatore alla Palestina".
E' quanto affErma in una nota Bobo Craxi, responsabile esteri del Psi.
Essa è - osserva l'esponente socialista - la logica posizione di un Paese che nel passato si è' adoperato e continuerà a farlo nel futuro per la Pace in Medio Oriente e per la ripresa dei negoziati che possa infine arrivare alla composizione del conflitto garantendo la presenza di due Stati per due popoli in sicurezza e cooperazione e economica.
Per l'Autorita Palestinese - sottolinea Craxi - e' un indubbio successo diplomatico che tenterà di utilizzare al fine di isolare le componenti più estremistiche e terroristiche presenti nei Territori.
Per Israele un occasione di dimostrare la sincerità dei proponimenti pacifici per scongiurare ulteriori perdite di vite umane e per auspicare - conclude Craxi - un futuro di pace nei prossimi decenni.

mercoledì 14 novembre 2012

Comitato Socialista per Bersani di Santarcangelo e Valmarecchia

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
Sezione “Andrea Costa”
Santarcangelo di R. e Valmarecchia

Santarcangelo di R. 05.11.2012

In vista delle primarie del centro-sinistra in programma per il 25 novembre e 5 dicembre p.v. si è costituito a Santarcangelo e Valmarecchia  il “ COMITATO SOCIALISTA PER BERSANI”con presidente il prof. Gabriele Boselli.
Con la firma della "Carta di intenti" tra PD - SEL e PSI si apre una nuova pagina del centro-sinistra ( notare il trattino) che vede una alleanza politica tra partiti autonomi ma che si riconoscono, anche se con sfumature e sensibilità diverse, in una sinistra riformista e di governo.
Con l'esclusione, ci auguriamo definitiva sia dell'estremismo ( PRC - PDCI) che del giustizialismo (IDV) sono definitivamente tramontate sia la stagione dell' Unione di prodiana memoria ( 2006) crollata per le proprie contraddizioni interne che del PD veltroniano a vocazione maggioritaria ( 2008) miseramente sconfitto, nonostante l'appello al voto utile e la desertificazione a sinistra.
Entrambe le strategie erano destinate alla sconfitta perchè costruite solo per ottenere la vittoria alle urne, ma entrambe deficitarie nella proposta di governo.
Ora si cambia pagina nella direzione indicata fin dal congresso socialista di Montecatini ( 2008), a dimostrazione che le buone idee prima o poi hanno la meglio e chi pesca nel torbido presto o tardi paga le conseguenze e spesso cade vittima dei propri metodi.

Per il Comitato Socialista per Bersani di Santarcangelo e Valmarecchia
Gabriele Boselli Presidente -  Fiorenzo Faini – Piero Ricci  – Valerio Orazietti
338-4207120 -  partitosocialistasantarcangelo.blogspot.com







lunedì 5 novembre 2012

I Socialisti Imolesi per Bersani



I Socialisti Imolesi per Bersani


Sono tanti i buoni motivi per dire si al Patto per l’Italia bene comune e alla canditura di Pierluigi Bersani.

Ne citiamo per brevità di spazio solo alcuni:

Perché è una proposta seria, che presuppone un governo della sinistra progressista, che pone come obiettivi la crescita economica indissolubilmente legata all’equità sociale;

Perché è una proposta di coalizione che attribuisce un ruolo fondamentale al PSI, esaltando la sua specificità di forza riformista e laica, valori non riconosciuti ad altri;

Perché consente di lanciare non solo la questione dell’equità, ma anche quella dei diritti civili;

Perché propone un riformista come Pierluigi Bersani alla guida, che ha ottenuto l’avvallo ed il sostegno del Partito Socialista Europeo, del qual il PSI è l’unico rappresentante e che rappresenta una tradizione viva e presente in tutta Europa.

La Sezione “Paolo Fabbri” ha deciso di fondare il COMITATO DEI SOCIALISTI CONSELICESI PER BERSANI




I SOCIALISTI CONSELICESI APPOGGIANO BERSANI

Con l'ingresso del PSI nella coalizione di centrosinistra, si è posta all'interno del partito la questione della partecipazione alle primarie l’appoggio del partito nel sostenere Bersani.

Anche i socialisti conselicesi credono che Bersani sia l'uomo giusto per guidare il centrosinistra e apprezzano i contenuti della Carta d'intenti, che prospetta, in caso di vittoria, una svolta rispetto alle politiche del governo  Monti a favore di un reale cambiamento di segno socialdemocratico per il paese.

Di conseguenza la sezione “Paolo Fabbri” ha deciso di fondare il COMITATO DEI SOCIALISTI CONSELICESI PER BERSANI,
con lo scopo di promuovere per prima cosa la partecipazione dei cittadini alla scelta di un voto partecipato per tutta l’area di centro sinistra. 

I socialisti tornano a essere ben presenti nel nuovo panorama della sinistra, collaborando attivamente nelle operazioni di voto e di scrutinio con dei propri rappresentanti in ognuno dei seggi sul territorio comunale.

Per informazioni il compagno Federico Penazzi è a disposizione Tel. 346-0119398

I SOCIALISTI DI MEDICINA SI MOBILITANO PER L'ON. BERSANI

I SOCIALISTI DI MEDICINA SI MOBILITANO PER L'ON. BERSANI

Anche a Medicina si è costituito il Comitato per sostenere la candidatura dell'On. Bersani alle elezioni primarie della coalizione di centro sinistra.
Ne sono animatori, coordinati dal compagno Andrea Pancaldi della Segreteria della Federazione di Imola, i compagni Vittorio Bertocchi, Ilario Brini, Marco Monti (Consigliere Comunale), Marino Monti e Renato Santi.
Per adesioni contattare la sede della sezione di Medicina del Partito Socialista Italiano in Via Cesaere Battisti n° 48 - Tel. 051-851151.

Riccardo Nencini alla sala Aurora di Ravenna commemorato il 150° della nascita di Nullo Baldini

               PSI Partito Socialista Federazione Provinciale di Ravenna               
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C O M U N I C A T O

Ieri pomeriggio con Riccardo Nencini alla sala Aurora di Ravenna commemorato il 150° della nascita di Nullo Baldini

Nel nome del grande socialista riformista e padre fondatore
del movimento cooperativo, posto l’accento sulla sua lezione
sempre viva e sull’attualità del suo pensiero e della sua opera

In una sala gremita come non mai il segretario nazionale del PSI Riccardo Nencini che ha concluso il convegno “Le radici del nostro futuro” per ricordare l’opera e il pensiero di Nullo Baldini socialista riformista e padre fondatore del movimento cooperativo nel 150° della sua nascita.
Al convegno, aperto da Armando Menichelli segretario provinciale del PSI e presieduto da Claudio Sangiorgi presidente del Circolo dei Cooperatori Ravennati, ha portato il saluto delle istituzioni locali il presidente dell’Amministrazione Provinciale Claudio Casadio che ha sottolineato i legami non solo ideali e politici con la figura di Nullo Baldini, ma anche quelli simbolici, giacché, ha detto Casadio, quello che è oggi il palazzo della Provincia era la sede della “sua” Federazione delle Cooperative prima di essere messa a ferro e fuoco dalle squadracce fasciste, cosi come la casa socialista dell’Aurora, inaugurata il 1° maggio 1904 e che ospita il convegno, fu edificata con le rimesse dei “suoi” braccianti cooperatori della bonifica romana di Ostia.
Il prof. Ennio Dirani, che ha svolto una vera e propria “lectio magistralis” sulla vicenda storica della vita di Nullo Baldini, ha evocato il significato del suo agire da socialista riformista, anche quando i comunisti lo accusavano di tradimento. Ma la storia gli ha reso giustizia e oggi tutti riconoscono le sue buone ragioni, ha concluso Dirani.
Il Presidente della Federazione Provinciale delle Cooperative Lorenzo Cottignoli, tracciando i caratteri peculiari della cooperazione ravennate, ha sostenuto che ancora oggi, per fare impresa e innovazione cooperativa dobbiamo “fare i conti”  con il lascito politico e imprenditoriale di Nullo Baldini.
Nelle sue conclusioni il segretario nazionale del PSI ha messo in guardia dal coltivare radici e memoria senza l’avvertenza che esse talvolta possono essere le madri di vecchi “vizi”: è così nella sinistra per quanto riguarda il ricorrente e persistente conflitto, tutto italiano, fra riformismo e massimalismo. Nella storia del movimento operaio, ha detto Nencini, la cooperazione e il sindacato sono stati spesso espressione fondamentale del riformismo socialista. I socialisti, ha concluso Nencini, sono impegnati a sostenere la candidatura di Pier Luigi Bersani alle primarie del centro sinistra (PSI – PD – SEL), perchè l’Italia possa essere governata da una coalizione in grado di fondere il riformismo della tradizione socialista con il mondo cattolico, ovvero i progressisti con i moderati.          

Ravenna, 3 novembre 2012

L’ufficio stampa



Partito Socialista via Ghibuzza 12 – 48121 Ravenna
0544 35019 – 3336976450psaurora@libero.itwww.partitosocialistaravenna.it

lunedì 22 ottobre 2012

Il Segretario Nazionale del PSI Riccardo Nencini a Ravenna per

Il Segretario Nazionale del PSI Riccardo Nencini a Ravenna per
Nullo Baldini: a 150 anni dalla nascita, una lezione sempre viva
di C. Lorenzo Corelli

I grandi uomini sono costruttori di futuro e la loro opera resiste nel tempo.
Quando poi li sorreggono saldi principi e un generoso altruismo l’eredità sarà degna di memoria e una lezione sempre viva.
Il 30 ottobre si celebra il 150° della nascita di uno di quegli uomini, Nullo Baldini.
La sua prima attualissima lezione è che una comunità politica assume forme organizzative nei luoghi della vita reale.
Lo stesso Partito Socialista, del quale egli fu parte e guida, nacque da tante esperienze che, come la sua, lo precedettero e lo prepararono.
Un sentimento forte di vicinanza alle miserie di un proletariato affamato e senza lavoro spinse nel 1883 Nullo Baldini a costituire in forma cooperativa l’Associazione Generale degli operai braccianti per sottrarli a quello stato di disperazione.
Lo fece affittando terreni da lavorare e acquisendo lavori pubblici.
Lo fece salvando sempre la sua Federazione delle cooperative, con una visione concreta delle cose.
Lo fece rinunciando per sé a vantaggi economici.
È con l’imolese Andrea Costa, eletto in Romagna come primo parlamentare socialista, che concorse, nel 1892, alla fondazione del Partito Socialista aderendo all’ala riformista di Turati.
Dopo l’aggressione delle squadracce fasciste a Palazzo Byron dove dal 1902 aveva sede la Federazione delle Cooperative e oggi l’Amministrazione Provinciale, dallo squadrista italo Balbo definito sprezzantemente roccaforte del socialismo romagnolo, Nullo Baldini andò esule in Francia dove costituì l’Unione delle Cooperative per i lavori pubblici.
Qui sarebbe troppo lungo ricordare tutte le gesta di Nullo Baldini e  tutti i lavori dei suoi braccianti: a Messina dopo il terremoto, ad Avezzano, in Sardegna, in Puglia, in Grecia per la costruzione di un tronco ferroviario, per dire dei più importanti.
Ma per Ravenna e per i socialisti  e i cooperatori ravennati la memoria più forte è quella della bonifica dell’agro romano di Ostia, Isola sacra, Camposalino e Maccarese, che costò immense sofferenze, malattie e vite umane.
È infatti in quei luoghi che ancora oggi si trovano non solo i segni simbolici delle nostre origini, ma anche i discendenti di quei braccianti: uomini e donne che mantengono con noi un legame che il tempo non ha né spezzato né cancellato; quella di via Ghibuzza che è ancora oggi la casa dei socialisti ravennati, inaugurata il 1° maggio del 1904, fu infatti edificata con le rimesse dei braccianti di Ostia. Qui si trova anche uno dei due busti di Nullo Baldini realizzati da Giannantonio Bucci; L’altro è conservato nella sala del Consiglio Provinciale.
Il 2 novembre alle 16:30 nella sala convegni della sede socialista il Segretario nazionale del PSI Riccardo Nencini, lo storico Ennio Dirani, Il Presidente della Provincia Claudio Casadio e il Presidente della Federazione delle Cooperative Lorenzo Cottignoli ricorderanno la figura di Nullo Baldini, il suo lascito politico e morale e la sua attualità; per dirla col titolo del convegno: le radici del nostro futuro. Il convegno sarà aperto da Armando Menichelli Segretario provinciale del PSI e presieduto da Claudio Sangiorgi Presidente del Circolo dei Cooperatori.

venerdì 19 ottobre 2012

LE RADICI DEL NOSTRO FUTURO


A 150° della nascita di Nullo Baldini socialista
e padre fondatore del movimento cooperativo

VENERDI’ 2 NOVEMBRE alle ore 16:30 a Ravenna
sala convegni del PSI Aurora-Almo Rossi via Ghibuzza 12

Le radici
del nostro futuro

con Riccardo NENCINI
                Segretario nazionale del PSI

Introduce Armando Menichelli
               Segretario provinciale del PSI

presiede Claudio Sangiorgi
                 Presidente del Circolo dei Cooperatori Ravennati

Intervengono

Ennio Dirani
vice Presidente della Fondazione Casa Oriani

Claudio Casadio
Presidente dell’Amministrazione Provinciale

Lorenzo Cottignoli
Presidente della Federazione Provinciale delle Cooperative

www.partitosocialistaravenna.it psaurora@libero.it

lunedì 15 ottobre 2012

Per favorire una consultazione popolare i Socialisti sono disposti ad impegnarsi


Ieri, 4 ottobre, nella sede del Partito Socialista Italiano ad Imola si è tenuto un incontro con Loreto Del Cimmuto, direttore generale della Lega delle Autonomie Locali sul tema della riduzione delle province e dell’istituzione delle città metropolitane. Alla presenza di rappresentanti di forze politiche locali, Verdi e SeL  e di rappresentanti della società civile, i Socialisti hanno avviato un percorso  che, partendo dallo slogan “Vogliamo conoscere per decidere con consapevolezza”, si prefigge di avviare un dibattito sui futuri assetti istituzionali. Loreto Del Cimmuto ha delineato il quadro attuale delle normative ed i passi successivi del percorso istituzionale, condividendo il metodo proposto di valutare vantaggi e svantaggi di entrambe le opzioni in campo: Città metropolitana o Provincia di Romagna. Ai sensi attuali della legge che istituisce le città metropolitane, Imola fa parte della Città metropolitana di Bologna senza bisogno di alcun atto di adesione. Su questa affermazione si è aperto un ricco dibattito sulla necessità di individuare un progetto di sviluppo per il nostro territorio che ne salvaguardi la specificità, pur nella consapevolezza che “piccolo non è più bello”; tutti i livelli istituzionali italiani, Comuni, Province e Regioni, sono oggi sottodimensionati in una prospettiva europea. Bisogna allora guardare ad una necessaria riforma istituzionale complessiva, chiara nella definizione di poteri, competenze, risorse, che identifichi ruoli e responsabilità di ogni istituzione.
Ad oggi questo non è in atto e molte cose dovranno ancora essere definite, anche nell’intreccio tra scadenze elettorali che si stanno avvicinando.  
La strada maestra appare oggi quella di un coinvolgimento sempre maggiore dei cittadini, da tempo non coinvolti nelle scelte di strategia per il nostro territorio. Lo strumento che lo Statuto del Comune di Imola prevede, potrebbe essere lo svolgimento di un referendum che consenta ai cittadini di compiere in prima persona e consapevolmente la scelta del proprio futuro. Esempio recente è stato il referendum che ha portato i Comuni della Val Marecchia dalle Marche all’Emilia Romagna.
Per favorire una consultazione popolare  i Socialisti sono disposti ad impegnarsi; la democrazia e la partecipazione, in questi tempi “virtuali”, sono gli elementi fondamentali per ricostruire un rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni, che oggi ha toccato livelli di negatività sconosciuti nella storia della nostra Repubblica.

                                                                                     Il segretario P.S.I.
                                                                                     Gennaro Mancino
                                                                          

Imola, 5 ottobre 2012


giovedì 11 ottobre 2012

In casa socialista la Provincia Romagna è cosa Fatta

                                                                                                                         
  PSI Federazioni di Forlì Cesena - Imola - Ravenna - Rimini



C O M U N I C A T O

In casa socialista la Provincia Romagna è cosa Fatta

Lo ha stabilito l’assemblea degli iscritti al PSI di tutte le città romagnole riunita ieri sera -10 ottobre- a Forlì.
Con questo atto viene data concreta attuazione a quanto già deliberato, ben due anni fa, dal congresso regionale del PSI che istituiva il coordinamento delle Federazioni romagnole del Partito.
Il coordinamento romagnolo del Partito socialista sarà guidato dal ravennate Lorenzo Corelli affiancato dai Segretari di Cesena, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini.
Un comitato ampiamente rappresentativo delle istanze del Partito, delle realtà territoriali e dell’associazionismo, composto da iscritti e non, ne indirizzerà le scelte politiche e amministrative.
Una assemblea molto partecipata e nella quale i tanti intervenuti hanno portato contributi di sicuro interesse sulle necessarie riforme della politica e delle istituzioni e sui temi di maggiore attualità politica e amministrativa locale, in particolare sulla scabrosa vicenda del “Galletti Abbiosi” e su Hera/Acegas.
Dopo la presentazione di un libretto sulla storia del Partito Socialista curato dal giovanissimo cesenate Enrico Pedrelli, le conclusioni di Corelli:   
“In Romagna dobbiamo curare di più la elaborazione di idee e di programmi, darci conseguentemente strumenti efficaci di comunicazione e, su quella base, riprendere un proselitismo mirato soprattutto ai giovani.” Per quanto riguarda i temi dell’attualità politica Corelli lancia un messaggio a quelli che saranno gli alleati del PSI (PD e SEL) alle prossime elezioni politiche: “Anche a tenere conto delle perplessità emerse nel dibattito, penso comunque di poter dire che questa alleanza dei Progressisti e riformisti ci convince, ma anche che nei rapporti a sinistra per i socialisti la nostra regione è ancora una terra di frontiera, nella quale il rapporto con gli alleati non è proprio soddisfacente e potrebbe perciò non risultare pienamente coerente alle prossime elezioni amministrative.”

L’ufficio stampa

venerdì 5 ottobre 2012

A PROPOSITO DEL REFERENDUM SULLO STATUTO DEI LAVORATORI

A PROPOSITO DEL REFERENDUM SULLO STATUTO DEI LAVORATORI

Così come nel 1970, con lo Statuto dei lavoratori, i socialisti indicano nuovamente
la strada giusta per tutelare davvero il lavoro anche nelle sue forme del tutto nuove  


Quelli che oggi si fanno paladini dell’intoccabilità dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sono gli stessi che lo accolsero con molta tiepidezza allorquando i Socialisti, con il ministro Giacomo Brodolini e col giuslavorista Gino Giugni, lo fecero approvare dal Parlamento nella primavera del 1970.
Sicuramente oltre 40 anni fa lo Statuto dei lavoratori e il suo articolo 18 erano commisurati a un mercato del lavoro che ora non c’è più. È però vero che la riforma del lavoro voluta dal Governo Monti e approvata dal Parlamento è in larga parte ampiamente inefficace per affrontare i problemi dell’oggi: la nostra critica nel merito è proprio questa.
Proporre oggi un referendum sull’articolo 18 riformato significa soltanto fare una operazione politica di facciata, né più né meno come fu nel 1970 per sostenere la tesi contraria. E si sa che i referendum su temi sensibili come questo non uniscono ma dividono i lavoratori; così come la divisione su un falso problema non aiuta la sinistra a essere una sinistra di governo e potrebbe condannarla a rimanere minoritaria.
Ma veniamo al merito.
L’articolo 18 non regola né i licenziamenti individuali né quelli collettivi, che sono invece normati, rispettivamente dalla legge 166 del 1963 che definisce anche la “giusta causa” e dalla legge 223 del 1991; l’articolo 18, viceversa, regola le modalità di reintegro o di compensazione economica una volta definito l’aspetto principale del licenziamento; ma è sicuramente stato un deterrente, se è vero come è vero, che in tutt’Italia, dal 1970 ad oggi, i casi realmente giudicati in base all’articolo 18 sono stati poche migliaia.
Sono ben altri i temi del lavoro che richiederebbero di essere affrontati, dagli ammortizzatori sociali, al precariato, dalla formazione all’occupazione giovanile e femminile: in altre parole, non si può partire dal tetto (l’art. 18) piuttosto che dalle fondamenta e dimenticare quanti non hanno invece nessuna tutela; in altri termini servirebbe una legislazione che tuteli maggiormente tutti i lavoratori o, per meglio dire, che tuteli il lavoro, anche nelle sue forme del tutto nuove: dallo Statuto dei lavoratori allo Statuto dei lavori è la nostra idea per una moderna riforma del lavoro.  
Anche se l’art. 18 riformato è analogo a quanto stabilito in molte altre legislazioni europee in materia, francamente sarebbe stato meglio lasciare le cose come stavano, per non solleticare inutilmente pregiudizi ideologici favorevoli o contrari: non è infatti sicuramente l’art. 18 ad avere creato vantaggi o svantaggi allo sviluppo dell’occupazione, né è ad esso che si possono imputare le debolezze strutturali del sistema Italia e del nostro mercato del lavoro.
  
Ravenna, 4 settembre 2012     





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lunedì 3 settembre 2012

LE NUOVE PROVINCIE: facciamone il punto di partenza di una grande riforma istituzionale

LE NUOVE PROVINCIE:
facciamone il punto di partenza di una grande riforma istituzionale

La grave crisi impone di essere lungimiranti, nella consapevolezza che è necessario
superare l’Europa degli Stati, per immaginare, al contrario, l’Europa dei popoli:
l’unità federale europea sarà tale soltanto quando in essa saranno
federate le Regioni d’Europa e non gli Stati ottocenteschi.

Le Regioni hanno poco tempo (24 ottobre) per definire le nuove Provincie, ma possono farlo in modo di prefigurare una vera riforma istituzionale, innanzitutto immaginando un nuovo regionalismo di respiro europeo: sei/otto grandi Regioni, una cinquantina di grandi Provincie e città metropolitane, non più di 2.000/2.500 grandi Comuni, in luogo degli attuali oltre ottomila, organizzati in grandi Unioni di Comuni, per conferire, ad ognuno di questi livelli istituzionali, precise competenze.

Le regioni volute dalla Costituzione hanno ormai non solo rango legislativo e competenze di programmazione, ma anche di amministrazione, diretta o indiretta (delegata), per la gestione di servizi. Esse perciò non sono più soltanto il completamento di uno Stato delle autonomie, ma si configurano appieno come parti di un potenziale Stato federale: per farne Regioni di una Europa federale occorre però definirne meglio le competenze e ampliarne le dimensioni territoriali e di popolazione; in quest’ambito il riordino istituzionale potrebbe ben prevedere Provincie e Città metropolitane, mediamente con un milione di abitanti, con competenze di area vasta, nonché Comuni con almeno quindicimila abitanti, organizzati in Unioni idonee a gestire servizi nel sottosistema di quell’area vasta.

Non limitiamoci perciò a definire le nuove Provincie dell’Emilia Romagna semplicemente per rispettare i vincoli posti dal Governo (almeno 350.000 abitanti e 2.500 chilometri quadrati), ma andiamo oltre.

Esiste una Romagna che non è soltanto quella delle Provincie di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini: otto dei dieci Comuni del Circondario di Imola, che qualcuno di recente aveva proposto di costituire in Provincia con Faenza; la Romagna estense che, a metà del XIV secolo, si estendeva da Ferrara alla Provincia di Ravenna con ben sette (Lugo, Bagnacavallo, Cotignola, Sant'Agata sul Santerno, Conselice, Massa Lombarda e Fusignano) dei nove Comuni del comprensorio di Lugo, nonché il Comune di Russi e parte del Comune di Ravenna (Piangipane).
Una grande Romagna potrebbe perciò comprendere anche quegli otto Comuni del Circondario di Imola, lasciando quelli di Medicina e Castel S. Pietro alla Città metropolitana di Bologna; così come la Provincia di Ferrara, lasciando alla città metropolitana di Bologna il territorio che da Cento si estende fino alla Provincia bolognese.

Sarebbe una grande Provincia europea, operativamente organizzata in Unioni dei Comuni nell’ambito delle quali quelli con meno di quindicimila abitanti diverrebbero semplici Municipi e soltanto gli altri manterrebbero il rango di Comuni.

Naturalmente la materia elettorale andrebbe ben approfondita, prevedendo soltanto due livelli elettivi di primo grado (i nuovi Comuni coi loro Municipi e la Regione), individuando dei collegi utili alla elezione dell’Assemblea regionale e all’elezione del corpo elettorale chiamato a eleggere tutti i rappresentanti di secondo grado (Provincia, Unioni e Municipi): forse la miglior cosa sarebbe quella di individuare tanti piccoli collegi, utili a definire contemporaneamente il corpo elettorale per tutti i livelli nei quali si debbano eleggere rappresentanti di secondo grado.

Se non tutto si può fare in un sol colpo, facciamo almeno in modo che farlo resti possibile.

Un contributo di C. Lorenzo Corelli

Lettera aperta al Sindaco del Comune di Imola





Lettera aperta al Sindaco del Comune di Imola



Caro Sindaco,

la società partecipata del Comune denominata “Beni Comuni s.r.l.” è ormai cosa fatta e si sta procedendo verso la sua attivazione operativa, se non erriamo prevista per il 10 ottobre prossimo venturo.
Noi Socialisti, come ben sai , non siamo mai stati pregiudizialmente contrari alla sua costituzione abbiamo però sempre chiesto chiarezza e trasparenza .
Il piano di fattibilità, abbiamo sostenuto rappresenta un pezzo importante, ma di per sé non sufficiente a fugare ogni dubbio, occorreva quindi corredarlo del piano industriale e del piano economico-finanziario, strumenti indispensabili per esprimere una valutazione di merito consapevole e responsabile.
La migliore garanzia, per noi Socialisti, dipende dalla capacità che questa società può dare in termini di riposta ai servizi, per la quale nasce e per la capacità di produrre per il bilancio del Comune di Imola e quindi per i cittadini elementi chiari di efficienza e di risparmio economico.
In altri termini noi vorremmo essere tranquillizzati non attraverso rassicurazione verbali ma attraverso numeri che con questa operazione  il Comune effettivamente viene a spendere meno. A tale scopo ti avevamo chiesto una scomposizione analitica dei circa 8, 5 milioni di lavoro che il Comune passerà alla società, cosa che avevi promesso di fornirci e che a tutt’oggi non conosciamo. Nelle riunioni di maggioranza si era affermato che la costituenda società proprio per contenere al massimo i costi doveva essere molto snella e con una sola figura quale amministratore delegato.
Veniamo oggi a sapere,  se le nostre informazioni sono esatte, che il Dott. Lorenzi Loris (amministratore delegato) affronta i colloqui con il personale già dipendente dal Comune da assumere nella società assistito dal Signor S.M .
Saremmo curiosi di conoscere a quale titolo il signor S.M. incontra il personale, se come collaboratore dell’amministratore delegato Dott. Lorenzi, poiché questo oberato da altri gravosi impegni oppure in funzione di futuri incarichi nella società.
Se così fosse viene meno la premessa di non appesantire i costi di gestione della società, non era forse possibile,se proprio necessaria, reperire detta figura all’interno del personale del Comune?
Vedi caro Sindaco, noi Socialisti ti saremmo molto grati se ritenessi opportuno fornirci una risposta, che oltre essere gradita sarebbe tenuta in grande considerazione.


                                                                                       Federazione PSI Imola
                                                                                Il Segretario Gennaro Mancino

giovedì 30 agosto 2012

Si provi da Imola a raggiungere Medicina

In una riunione di maggioranza che si parlava di trasporti e servizi posi il quesito sul collegamento tra Imola Medicina e Medicina Imola, perché già all’ora ritenevamo che la concentrazione di alcuni servizi verso le istituzioni imolesi poneva una priorità a cui gli amministratori delle nostre Città: Imola, Medicina, Castel San Pietro Terme si sarebbero dovuti attivare in sinergia con l’azienda dei trasporti, Provincia di Bologna per rendere efficiente il trasporto pubblico tra questi Comuni al fine di garantire ai cittadini la mobilità e quindi l’acceso ai servizi con minore disagio possibile.
Il mese di agosto ha reso esplicito il disagio dei cittadini nel muoversi tra Medicina e Imola.
Si provi da Imola a raggiungere Medicina, si comprenderà quali e a quanti disagi si va incontro.
Sarà bene che chi governa queste città non si riempia più la bocca di qualità e di efficienza dei servizi pubblici.


                                                             Federazione PSI Imola
                                                              Il Segretario Gennaro Mancino

lunedì 20 agosto 2012

SWG: PSI AL 2,5%. NENCINI: I SOCIALISTI UTILI ALLA VITTORIA DELLA SINISTRA RIFORMISTA

L’ultima ricerca sui sondaggi politico elettorali effettuata da SWG dà il Psi in costante crescita e attestato, nel mese di luglio, al 2,5% delle intenzioni di voto. Un risultato che il segretario nazionale, Riccardo Nencini, giudica “rilevante da un punto di vista politico”. “Sono piaciute – spiega Nencini - le nostre recenti campagne, in particolare sulla Lega e contro l'Imu sulla prima casa, e siamo tornati utili alla vittoria della sinistra riformista”. Il primo partito resta il Pd, con il 24%, seguito dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che si attesta al 20%. Seguono il Pdl, in calo, con il 16%; Sel di Nichi Vendola al 6,5%, l’Udc di Pier Ferdinando Casini al 6,0%, Lega Nord al5,5% e l’IdV al 5,0%; Fds e La Destra entrambi al 3%, Fli al 2,5% e, in ultimo, i Radicali all’1,5% e Api+Mpa al 0,5%.

mercoledì 1 agosto 2012

IL SI DEI SOCIALISTI ALLA PROVINCIA DI ROMAGNA

IL SI DEI SOCIALISTI ALLA PROVINCIA DI ROMAGNA
Nell’Europa dei popoli, e non più degli Stati, è sulle comunità
locali che deve fondarsi una coraggiosa riforma istituzionale

Il Coordinamento delle Federazioni romagnole del Partito Socialista Italiano, di fronte al susseguirsi di dichiarazioni sulla riorganizzazione istituzionale delle province della Romagna, spesso contraddittorie e, comunque, sempre espressione di opinioni personali e mai di esplicite prese di posizione di carattere politico da parte dei Partiti, o dei Comuni e delle Province stesse, ritiene opportuno dire con chiarezza qual è la propria posizione in merito.
Innanzitutto i socialisti romagnoli condividono la necessità di porre mano, a livello nazionale e locale, alla riduzione numerica e alla ridefinizione dei compiti delle amministrazioni provinciali, impropriamente aumentate nel corso degli anni, favorendo la loro unione territoriale in conformità a parametri oggettivi, quali l’estensione del territorio e il numero degli abitanti, ma, soprattutto, nel rispetto delle caratteristiche socioeconomiche e culturali delle popolazioni interessate e, non meno, in coerenza e continuità con processi storici d’integrazione che, come nel caso specifico della Romagna, seppure resi difficili dalla forte volontà d’ogni comunità locale di affermare la propria specificità, non si sono mai interrotti.
La Romagna può e deve costituire, a parere dei socialisti romagnoli, un nuovo momento unitario di governo sovracomunale, capace di collaborare  con i Comuni dell’intero territorio romagnolo, così com’è auspicabile che avvenga anche nelle restanti province dell’Emilia, assolvendo il ruolo di livello istituzionale d’interlocuzione intermedia con la Regione Emilia-Romagna, nelle funzioni e nelle competenze specifiche che la legge nazionale e la Regione stessa decideranno di affidargli.
I socialisti romagnoli ritengono sia giunto il tempo di passare dalle parole, con le quali per decenni si è auspicata la necessità di trovare una unità programmatica della Romagna, alla pratica attuazione d’intese politiche e istituzionali che, pur considerando le singole realtà territoriali, puntino a realizzare l’obiettivo di una dimensione economica, sociale, culturale e di un’identità romagnola ancora più forte e, soprattutto, che non si arrestino di fronte alle meschine diatribe e alle divisioni campanilistiche del passato.
La gravità, l’estensione e la presumibile non breve durata della crisi economica che investe il mondo occidentale, impongono chiarezza d’idee, fermezza di decisioni e, soprattutto, impongono una visione politica del futuro in cui i valori di riferimento per i governi sovranazionali, nazionali e locali, siano caratterizzati dalla costante ricerca della massima capacità e rapidità decisionale degli esecutivi, dall’appropriatezza finanziaria degli interventi, dall’efficienza e dall’efficacia dei servizi resi ai cittadini e, quale fermo, perenne e irrinunciabile convincimento dei socialisti romagnoli, italiani ed europei, da una visione politica e da una concreta azione di governo che non dimentichino mai il valore della democrazia, della libertà e della giustizia sociale attraverso il rispetto dell’uomo e, su tutti, di chi resta indietro.
10 luglio 2012
il Coordinamento romagnolo del PSI

I buoni e i cattivi secondo il Sindaco Fabrizio Matteucci

I buoni e i cattivi secondo il Sindaco Fabrizio Matteucci

Detto “il Giusto”

“Come è Giusto Lei … Signor Sindaco” direbbe Fantozzi nel solito tono servile.

È lui, infatti, che garantisce per la probità di Errani, così come rassicurava la Curia sullo scandalo Galletti-Abbiosi, che tale resta nonostante l’archiviazione. È ancora lui ad escludere ogni responsabilità del Comune sul buco plurimilionario del Consorzio. Non lo dice, ma forse lo pensa, che a incendiare la riserva naturale di Lido di Dante sono stati i naturisti.

Non si può dire se Errani sia innocente o colpevole, e proprio per questo non si possono chiedere, finché la verità sarà accertata, le sue dimissioni. Il fatto è che non si può sostenere di essere diversi dagli altri perché, diversamente da loro, quelli del PD, se inquisiti per reati a danno della Pubblica Amministrazione, si dimettono. Dunque, si dovrebbe dimettere per coerenza, dimostrando così la sua probità anche nel mantenere fede a ciò che dice.

Poco importa che, con l’archiviazione, Mons. Verrucchi sia personalmente risultato esente da colpe. Il punto è se ci siano state violazioni del lascito testamentario e uso improprio di denaro pubblico, tali da doversi procedere all’esproprio a favore della comunità; ma né lo Stato né il Comune hanno ritenuto di agire in tal senso.

Sul Consorzio, anche non volendo pensare male, si potrà almeno dubitare della responsabilità politica insita nella colpa in vigilando?

So bene che, dopo il disastro ambientale, fare polemica è un po’ come gettare sale sulla ferita; ma  dire, come il Sindaco dice, che dopo il risanamento si dovrà limitare l’uso antropico (come è giusto) e, in quei limiti, chiarire che la fruizione sarà di tutti, nasconde non poche insidie: sospettiamo infatti che, per Matteucci, tutti non significhi tutti-tutti, ma tutti escluso qualcuno che non fa parte dei tutti, i naturisti.

Dovrebbe essere chiaro che i piromani non possono essere stati gli ambientalisti (sarebbero degli strani ambientalisti), né gli speculatori da decenni fuori gioco (con una legge nazionale che impedirebbe comunque ogni speculazione), né infine i naturisti: il cui prodest dice, anzi, che è proprio contro di loro e contro la loro presenza, semmai, che qualche criminale ha agito.

Per ora si pensi a vincere la sfida del tempestivo ripristino ambientale. Ma poi verrà il tempo di rimettere in sesto l’economia turistica della località che, se dovesse ridursi all’autosufficienza dei due campeggi, ai quattro stabilimenti balneari, ai residenti e alle seconde case, sarebbe destinata a un rapido declino.

Ravenna, 30 luglio 2012

C. Lorenzo Corelli (PSI)      

lunedì 30 luglio 2012

UTOYA. MESSAGGIO DELLA FGS AI GIOVANI SOCIALISTI NORVEGESI DELL'AUF

 
"Care compagne e cari compagni, rinnoviamo il nostro cordoglio verso voi e le famiglie dei compagni vittime della strage dell'isola di Utoya". Così Claudia Bastianelli, segretario nazionale della Fgs e il responsabile internazionale Roberto Sajeva, in un messaggio inviato all'AUF, l'organizzazione giovanile laburista norvegese, a un anno dall'eccidio di 69 tra ragazze e ragazzi riuniti nell'isola nei pressi di Olslo per il summer camp.
Vi sia di conforto - prosegue il messaggio - la solidarietà di tutto il Mondo Socialista, di ogni singolo socialista che in questo anno ha rivolto i suoi pensieri alle sessantanove vittime della follia omicida.

lunedì 16 luglio 2012

DIRITTI CIVILI. CRAXI: PD ARRETRATO RISPETTO AI SOCIALISTI E AI PROGRESSISTI EUROPEI

Bisogna prendere atto che sulle unioni civili l’orientamento di fondo del Pd è arretrato rispetto a tutti gli altri Partiti socialisti e progressisti in Europa”.
E’ quanto afferma in una nota Bobo Craxi, responsabile della politica estera del Psi, commentando la ‘bagarre’ esplosa nei giorni scorsi durante l’assemblea nazionale del Partito democratico in merito ai diritti delle coppie omosessuali.
“Esso è, naturalmente”, prosegue l’esponente socialista, “il frutto di tanti compromessi e della sintesi ‘originale’ tra post comunismo e cattolicesimo democratico. Nulla di grave: ciò semmai conferma l’esigenza vitale, per la sinistra italiana, di una posizione più aperta, liberale e riformista, che non può che esser rappresentata dai socialisti italiani. D’altronde”, conclude Craxi, “i diritti civili non possono conoscere una stagione ‘nera’ per mere ragioni di opportunità politica e tattica”.