giovedì 30 agosto 2012

Si provi da Imola a raggiungere Medicina

In una riunione di maggioranza che si parlava di trasporti e servizi posi il quesito sul collegamento tra Imola Medicina e Medicina Imola, perché già all’ora ritenevamo che la concentrazione di alcuni servizi verso le istituzioni imolesi poneva una priorità a cui gli amministratori delle nostre Città: Imola, Medicina, Castel San Pietro Terme si sarebbero dovuti attivare in sinergia con l’azienda dei trasporti, Provincia di Bologna per rendere efficiente il trasporto pubblico tra questi Comuni al fine di garantire ai cittadini la mobilità e quindi l’acceso ai servizi con minore disagio possibile.
Il mese di agosto ha reso esplicito il disagio dei cittadini nel muoversi tra Medicina e Imola.
Si provi da Imola a raggiungere Medicina, si comprenderà quali e a quanti disagi si va incontro.
Sarà bene che chi governa queste città non si riempia più la bocca di qualità e di efficienza dei servizi pubblici.


                                                             Federazione PSI Imola
                                                              Il Segretario Gennaro Mancino

lunedì 20 agosto 2012

SWG: PSI AL 2,5%. NENCINI: I SOCIALISTI UTILI ALLA VITTORIA DELLA SINISTRA RIFORMISTA

L’ultima ricerca sui sondaggi politico elettorali effettuata da SWG dà il Psi in costante crescita e attestato, nel mese di luglio, al 2,5% delle intenzioni di voto. Un risultato che il segretario nazionale, Riccardo Nencini, giudica “rilevante da un punto di vista politico”. “Sono piaciute – spiega Nencini - le nostre recenti campagne, in particolare sulla Lega e contro l'Imu sulla prima casa, e siamo tornati utili alla vittoria della sinistra riformista”. Il primo partito resta il Pd, con il 24%, seguito dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che si attesta al 20%. Seguono il Pdl, in calo, con il 16%; Sel di Nichi Vendola al 6,5%, l’Udc di Pier Ferdinando Casini al 6,0%, Lega Nord al5,5% e l’IdV al 5,0%; Fds e La Destra entrambi al 3%, Fli al 2,5% e, in ultimo, i Radicali all’1,5% e Api+Mpa al 0,5%.

mercoledì 1 agosto 2012

IL SI DEI SOCIALISTI ALLA PROVINCIA DI ROMAGNA

IL SI DEI SOCIALISTI ALLA PROVINCIA DI ROMAGNA
Nell’Europa dei popoli, e non più degli Stati, è sulle comunità
locali che deve fondarsi una coraggiosa riforma istituzionale

Il Coordinamento delle Federazioni romagnole del Partito Socialista Italiano, di fronte al susseguirsi di dichiarazioni sulla riorganizzazione istituzionale delle province della Romagna, spesso contraddittorie e, comunque, sempre espressione di opinioni personali e mai di esplicite prese di posizione di carattere politico da parte dei Partiti, o dei Comuni e delle Province stesse, ritiene opportuno dire con chiarezza qual è la propria posizione in merito.
Innanzitutto i socialisti romagnoli condividono la necessità di porre mano, a livello nazionale e locale, alla riduzione numerica e alla ridefinizione dei compiti delle amministrazioni provinciali, impropriamente aumentate nel corso degli anni, favorendo la loro unione territoriale in conformità a parametri oggettivi, quali l’estensione del territorio e il numero degli abitanti, ma, soprattutto, nel rispetto delle caratteristiche socioeconomiche e culturali delle popolazioni interessate e, non meno, in coerenza e continuità con processi storici d’integrazione che, come nel caso specifico della Romagna, seppure resi difficili dalla forte volontà d’ogni comunità locale di affermare la propria specificità, non si sono mai interrotti.
La Romagna può e deve costituire, a parere dei socialisti romagnoli, un nuovo momento unitario di governo sovracomunale, capace di collaborare  con i Comuni dell’intero territorio romagnolo, così com’è auspicabile che avvenga anche nelle restanti province dell’Emilia, assolvendo il ruolo di livello istituzionale d’interlocuzione intermedia con la Regione Emilia-Romagna, nelle funzioni e nelle competenze specifiche che la legge nazionale e la Regione stessa decideranno di affidargli.
I socialisti romagnoli ritengono sia giunto il tempo di passare dalle parole, con le quali per decenni si è auspicata la necessità di trovare una unità programmatica della Romagna, alla pratica attuazione d’intese politiche e istituzionali che, pur considerando le singole realtà territoriali, puntino a realizzare l’obiettivo di una dimensione economica, sociale, culturale e di un’identità romagnola ancora più forte e, soprattutto, che non si arrestino di fronte alle meschine diatribe e alle divisioni campanilistiche del passato.
La gravità, l’estensione e la presumibile non breve durata della crisi economica che investe il mondo occidentale, impongono chiarezza d’idee, fermezza di decisioni e, soprattutto, impongono una visione politica del futuro in cui i valori di riferimento per i governi sovranazionali, nazionali e locali, siano caratterizzati dalla costante ricerca della massima capacità e rapidità decisionale degli esecutivi, dall’appropriatezza finanziaria degli interventi, dall’efficienza e dall’efficacia dei servizi resi ai cittadini e, quale fermo, perenne e irrinunciabile convincimento dei socialisti romagnoli, italiani ed europei, da una visione politica e da una concreta azione di governo che non dimentichino mai il valore della democrazia, della libertà e della giustizia sociale attraverso il rispetto dell’uomo e, su tutti, di chi resta indietro.
10 luglio 2012
il Coordinamento romagnolo del PSI

I buoni e i cattivi secondo il Sindaco Fabrizio Matteucci

I buoni e i cattivi secondo il Sindaco Fabrizio Matteucci

Detto “il Giusto”

“Come è Giusto Lei … Signor Sindaco” direbbe Fantozzi nel solito tono servile.

È lui, infatti, che garantisce per la probità di Errani, così come rassicurava la Curia sullo scandalo Galletti-Abbiosi, che tale resta nonostante l’archiviazione. È ancora lui ad escludere ogni responsabilità del Comune sul buco plurimilionario del Consorzio. Non lo dice, ma forse lo pensa, che a incendiare la riserva naturale di Lido di Dante sono stati i naturisti.

Non si può dire se Errani sia innocente o colpevole, e proprio per questo non si possono chiedere, finché la verità sarà accertata, le sue dimissioni. Il fatto è che non si può sostenere di essere diversi dagli altri perché, diversamente da loro, quelli del PD, se inquisiti per reati a danno della Pubblica Amministrazione, si dimettono. Dunque, si dovrebbe dimettere per coerenza, dimostrando così la sua probità anche nel mantenere fede a ciò che dice.

Poco importa che, con l’archiviazione, Mons. Verrucchi sia personalmente risultato esente da colpe. Il punto è se ci siano state violazioni del lascito testamentario e uso improprio di denaro pubblico, tali da doversi procedere all’esproprio a favore della comunità; ma né lo Stato né il Comune hanno ritenuto di agire in tal senso.

Sul Consorzio, anche non volendo pensare male, si potrà almeno dubitare della responsabilità politica insita nella colpa in vigilando?

So bene che, dopo il disastro ambientale, fare polemica è un po’ come gettare sale sulla ferita; ma  dire, come il Sindaco dice, che dopo il risanamento si dovrà limitare l’uso antropico (come è giusto) e, in quei limiti, chiarire che la fruizione sarà di tutti, nasconde non poche insidie: sospettiamo infatti che, per Matteucci, tutti non significhi tutti-tutti, ma tutti escluso qualcuno che non fa parte dei tutti, i naturisti.

Dovrebbe essere chiaro che i piromani non possono essere stati gli ambientalisti (sarebbero degli strani ambientalisti), né gli speculatori da decenni fuori gioco (con una legge nazionale che impedirebbe comunque ogni speculazione), né infine i naturisti: il cui prodest dice, anzi, che è proprio contro di loro e contro la loro presenza, semmai, che qualche criminale ha agito.

Per ora si pensi a vincere la sfida del tempestivo ripristino ambientale. Ma poi verrà il tempo di rimettere in sesto l’economia turistica della località che, se dovesse ridursi all’autosufficienza dei due campeggi, ai quattro stabilimenti balneari, ai residenti e alle seconde case, sarebbe destinata a un rapido declino.

Ravenna, 30 luglio 2012

C. Lorenzo Corelli (PSI)