giovedì 26 giugno 2014

Europa e Matteotti a Medicina

Europa e Matteotti a Medicina Dopo le europee, nel 90° dell'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti per mano dei fascisti, la sera del 1 luglio alle ore 20,00 circa a Medicina presso la sede del Psi in Via Cesare Battisti, i giovani socialisti in scena CON FEDERICO E FEDERICA UNA DEDICA IN PAROLE MUSICA E DANZA E' una formula nuova per commemorare il nostro passato immersi nel presente FGS Federazione dei Giovani Socialisti

IL 30 GIUGNO RICCARDO NENCINI IN VISITA AL PORTO DI RAVENNA

IL 30 GIUGNO RICCARDO NENCINI IN VISITA AL PORTO DI RAVENNA Nel pomeriggio di lunedì 30 giugno, a due anni dall’ultima visita governativa, il Segretario Nazionale del Partito Socialista Riccardo Nencini, nella sua veste di Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, visiterà il porto di Ravenna e incontrerà la comunità portuale. E' un'occasione importante per il nostro porto nel sistema logistico intermodale regionale. L’On. Nencini esaminerà infatti con le istituzioni regionali e locali e con la comunità portuale le priorità per un maggiore sviluppo del porto, dalla sicurezza ai servizi, dal potenziamento e adeguamento delle banchine all’approfondimento dei fondali con il conseguente risanamento ambientale, ai collegamenti viari e ferroviari. Opere tutte fondamentali e indispensabili per il futuro del porto di Ravenna. Ravenna, 24 giugno 2014 Armando Menichelli Segretario provinciale PSI

giovedì 19 giugno 2014

Fiordaliso: Nenni leader straordinario, una vita spesa al servizio dei lavoratori e dei più deboli



Fiordaliso: Nenni leader straordinario, una vita spesa al servizio dei lavoratori e dei più deboli
Le idee camminano sulle gambe degli uomini


16/06/2014 


Si è tenuta, questa mattina, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica, la prima edizione del ‘premio Nenni’, concretizzata con il conferimento di un piatto di ceramicarealizzato da una storica  bottega faentina  a Iaia Calvio, per il coraggio e l'impegno dimostrati nella sua battaglia per la buona amministrazione e con l’assegnazione ad una studentessa di una borsa di studio intitolata a Pietro Nenni.

La giornata, che ha visto tra gli altri la partecipazione del Vice-Presidente del Senato Valeria Fedeli, del Presidente della Fondazione Nenni Giuseppe Tamburrano, del vice Sindaco del comune di Faenza Massimo Isola e del Vice Presidente della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza Armando Menchinelli, è stata fortemente voluta dalla UIL Nazionale, rappresentata per l’occasione dal Segretario Confederale Carlo Fiordaliso che ha posto l’accento sulla grande attualità dello storico leader Socialista:
“Nenni può essere considerato più di chiunque altro il personaggio più rappresentativo del secolo scorso, non soltanto perché parliamo di un Padre costituente, ma perché nella sua vita, nelle sue battaglie, nelle sue scelte, è contenuta per intero la storia italiana del ‘900.

E’ stato un uomo straordinario che ha avuto il coraggio di mantenere sempre la barra fermamente salda su due obiettivi che hanno segnato la sua intera vicenda personale ed il processo di emancipazione del nostro Paese: la battaglia per la Repubblica e l’attenzione ai lavoratori ed ai più deboli.
Si ritrovino le ragioni della buona politica, fatta di ragionamenti e di rispetto per il prossimo, di solidarietà e di riformismo, di capacità e di interesse collettivo, nella memoria di un maestro ineguagliabile come Pietro Nenni, che amava sostenere che ‘le idee camminano sulle gambe degli uomini’. Quelle idee continuano e continueranno a camminare sulle nostre e, auspicabilmente, su quelle di tanta parte delle nuove generazioni.”

sabato 14 giugno 2014

originale spettacolo dei Giovani Socialisti su Europa e Matteotti (di Micol Goldoni)


Europa e Matteotti 

Al Circolo Aurora di Ravenna mercoledì 11 giugno originale spettacolo dei giovani socialisti della FGS.

Federica Gullotta e Federico Penazzi sono gli spumeggianti protagonisti del brillante spettacolo ispirato all’omicidio di Giacomo Matteotti di cui ricorre in questi giorni  il novantesimo anniversario (10 giugno 1924).
In una turbinosa mescolanza di antico e moderno, il personaggio storico di Matteotti è inserito in una trama incalzante scandita dalla ricerca di Europa vista come donna misteriosa e  sfuggente ma anche negletta e avvilita dagli egoismi degli stati che la compongono. 
Il viaggio di ricerca attraversa Inghilterra, Francia, Germania e un generico  paese latino rappresentati da ragazze dei rispettivi paesi con i relativi tic e stereotipi: la ragazza sboccata della periferia inglese, la raffinata francesina snob, l’ingenua contadinella tedesca, la severa sensuale danzatrice latina.
Ma proprio quando la ricerca da parte del personaggio maschile di Matteotti redivivo diventa affannosa, ecco affacciarsi il dubbio: dov’è Europa? Dove l’hanno sotterrata e avvilita e dove sono libertà ed eguaglianza che ne erano il manifesto programmatico? La narrazione scenica corre veloce intramezzando gustose gag di personaggi contrapposti come un leghista e un “terun” , emblematici simboli degli opposti populismi che lacerano ‘Europa attuale. Precede il finale un turbinoso fado portoghese dove Federica dimostra , a fianco alle doti sceniche di talentuosa giovane attrice,  anche quelle di armoniosa ed elegante ballerina.
La conclusione alterna tragedia a commedia: ad un toccante  brano del discorso di Matteotti  alla Camera (voce di Franco Nero dal film del 1973 di Florestano Vancini) segue una chiusa spensierata ma di riflessione sull’onda del classico evergreen On an evening in Rome di Dean Martin. Degni di nota sono anche gli altri pezzi musicali  della colonna sonora, che spaziano dai Beatles ad Amalia Rodriguez e i brani di dialoghi registrati che permettono di aggiungere alla scena il personaggio virtuale del leghista.
Lo spettacolo, dopo l’apprezzato esordio ravennate,  sarà probabilmente replicato in molte città dell’Emilia-Romagna. 

Micol Goldoni



mercoledì 11 giugno 2014

MA E’ PIU’ ATTUALE BERLINGUER DI MATTEOTTI?

Al trentesimo della scomparsa di Berlinguer è stata riservata un’attenzione forse senza
precedenti, il suo nome è stato addirittura invocato e reclamato dai due principali contendenti
della campagna elettorale europea, a lui uno dei più alti dirigenti del Pd ha voluto addirittura
dedicare un film. Oggi, 10 giugno 2014, al novantesimo dell’omicidio di Matteotti cerchiamo di
analizzare il messaggio politico e la fine dei due.
Enrico Berlinguer, da segretario nazionale del PCI elabora la strategia del compromesso storico
nel 1973 subito dopo il colpo di stato in Cile, convinto che non si possa governare col 51%, ma
solo in Italia a causa della presenza di un forte partito comunista. Sogna un eurocomunismo che
non esiste, una terza via tra socialdemocrazia e comunismo insostenibile, considera conclusa la
spinta propulsiva della rivoluzione d’ottobre solo dopo il colpo di stato in Polonia del 1980.
Rompe l’unità nazionale, dopo avere sostenuto la linea della fermezza durante il caso Moro, e si
avventura in una linea di estrema intransigenza fino a sposare l’occupazione della Fiat e il
referendum sulla scala mobile.
Giacomo Matteotti si dedica alla battaglia per l’emancipazione delle plebi rurali del suo Polesine.
Riformista intransigente, nel 1921 si oppone al comunismo e al primo fascismo. Segue Turati,
Treves e Prampolini nella fondazione del Psu, dopo l’espulsione dei riformisti su dictat di Mosca
e ne diviene primo segretario. Eletto per la prima volta deputato nel 1919, sferra con
temerarietà i suoi colpi contro il fascismo prima con pubblicazioni poi, col suo mirabile discorso
del 30 maggio del 1924. Lo ammazzano come un cane per le sue idee e forse anche per la sua
denuncia contro una losca storia di tangenti pagate a membri del governo e alla stessa
monarchia da una società petrolifera. Al suo nome vengono dedicate brigate partigiane durante
la lotta di liberazione. La vera motivazione dell’esaltazione dell’uno e della “dimenticanza”
dell’altro non può essere fondata sull’attualità del loro messaggio. È più attuale il comunismo,
sia pure in salsa italiana, del socialismo democratico? È più attuale l’eurocomunismo
dell’eurosocialismo? È più attuale il comunismo democratico del riformismo? È più attuale chi
volle il referendum di chi difese il patto antinflazione? E per l’altro. É più attuale chi si oppose
alla scissione di Livorno o chi la volle, e più attuale chi esaltò o chi contestò il mito dei soviet,
chi fu espulso dal Psi massimalista su ordine di Lenin a pochi giorni dalla marcia su Roma o chi
decretò l’espulsione? La figura di Matteotti è quella di un vincente, quella di Berlinguer no. Certo
bisogna riconoscere al segretario del Pci la rottura, tardiva, con Mosca. Ma non lo strappo con la
tradizione e l’identità comunista, che avvenne in Italia solo nel 1989, quando il comunismo era
già sparito. C’è solo un motivo per esaltare Berlinguer e dimenticare Matteotti ed è proprio
questa sì questione assolutamente attuale. Negare la spinta propulsiva della tradizione socialista
italiana e affermare quella comunista. Per il Pd, dove pullulano i quadri con le foto di Berlinguer
e di Moro, forse questa è anche una necessità.

Meglio Matteotti. Meglio un po’ di fanatismo riformista. Meglio battaglie
lungimiranti. Meglio la sua modernità di socialista eretico, europeo, inflessibile

nelle sue denunce. Meglio!!