mercoledì 21 gennaio 2015
UIL : Barbagallo, Altro che Jobs Act, al nostro Paese servono investimenti veri ed efficaci
Barbagallo: Era prevedibile l'inammissibilità del referendum sulla legge Fornero
Ora la battaglia diventa sindacale e politica,
perché quel provvedimento va cambiato
20/01/2015 Era prevedibile che la Consulta dichiarasse inammissibile il referendum sulla legge Fornero, perciò avevamo sospeso il nostro giudizio in attesa della decisione della Corte. Ora la battaglia diventa sindacale e politica, perché quel provvedimento va comunque cambiato. Andare in pensione tutti alla stessa età non funziona. Anzi, si creano danni anche all'occupazione, tant'è che la legge Fornero ha avuto l'ulteriore effetto di ingessare il mercato del lavoro. Avvieremo con CGIL e CISL una discussione sulle iniziative da mettere in campo per ottenere le modifiche possibili e necessarie a questo provvedimento.
Foccillo: Di nuovo si approccia il problema con atteggiamento criminalizzante verso i lavoratori
20/01/2015 Ancora una volta si approccia il problema della P. A. con un atteggiamento criminalizzante dei confronti dei lavoratori. L’unica discussione che da giorni si affronta è quella sui licenziamenti, come se licenziare i lavoratori fosse l’obiettivo da raggiungere per far funzionare meglio l’amministrazione pubblica. Se le norme ci sono, come dice lo stesso Ministro - e ci sono: oltre la giusta causa, esistono altre dieci causali per licenziare nel pubblico impiego - che bisogno c’è di intervenire in materia? Così pure sulla malattia esiste già la possibilità di licenziamento in caso di produzione di certificati falsi e, nello stesso tempo, i pubblici dipendenti dal primo giorno di malattia sono costretti a pagarsi la giornata. Questi annunciati interventi punitivi non sono altro che l’alibi di una sostanziale incapacità o di un’assoluta mancanza di volontà, da parte del Governo, di fare investimenti sia in innovazione, sia nel personale, come avviene in ogni azienda che deve restare e competere nel mercato. Come si può pretendere più impegno, se non si rispetta la dignità dei lavoratori pubblici, continuando a mortificarli, non rinnovando i contratti nè nazionali nè di secondo livello da circa 6 anni? Sono manfrine a cui abbiamo assistito tante altre volte ed è ora di smetterla. Nel pubblico impiego, è bene tenerlo sempre a mente, ci sono milioni di dipendenti che lavorano, ogni giorno, con competenza e professionalità e, nonostante le tante vessazioni, continuano a fare il loro mestiere con dignità, sacrificio e spirito di servizio.
Proietti: Governo introduca subito modifiche alla Legge Fornero sulle pensioni
I pensionati italiani oggi pagano le imposte più alte d’Europa
20/01/2015 La decisione della Consulta non fa venir meno l’improrogabile esigenza che Governo e Parlamento introducano subito significative modifiche alla Legge Fornero sulle pensioni. Per la Uil prioritariamente occorre intervenire su due aspetti reintroducendo una flessibilità in uscita tra 62 e 70 anni, lasciando dunque la libertà di scelta ai lavoratori - questo consentirebbe, tra l’altro, di riattivare un positivo turn over nel mercato del lavoro - e rivalutando pienamente le pensioni in essere anche con un taglio delle tasse per i pensionati, che oggi pagano le imposte più alte d’Europa.
Barbagallo: I pessimi dati confermano tutte le nostre preoccupazioni
Mentre il Governo parla di ripresa, i numeri lo smentiscono
19/01/2015 “I pessimi dati relativi alla produzione nel settore delle costruzioni confermano, purtroppo, tutte le nostre preoccupazioni: mentre il Governo parla di ripresa, i numeri lo smentiscono. Con questo Jobs Act, che è solo propaganda, si continua a discutere di norme sui licenziamenti e nulla si attua, invece, per far riprendere concretamente l’economia”. Lo ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo nel corso di un seminario interno di approfondimento sulle nuove norme relative al mercato del lavoro, organizzato dal dipartimento politiche del lavoro della Confederazione di via Lucullo.
“Ritorniamo sempre sullo stesso punto: servono investimenti pubblici e privati, ma – ha proseguito Barbagallo - quelli previsti dal piano Junker sono aleatori e, comunque, insufficienti. Ecco perché dobbiamo puntare a organizzare una manifestazione di carattere europeo per dire sia al nostro Governo sia a Bruxelles che non vogliamo morire di stabilità e austerità”.
Il leader della Uil ha richiamato l’attenzione anche sul tema della contrattazione. “Mentre la deflazione fa ristagnare l’economia, l’incremento della tassazione locale penalizza, in particolare, i lavoratori dipendenti e i pensionati. Dobbiamo, dunque, riprendere il filo del ragionamento unitario – ha concluso Barbagallo - anche per avviare una serie di iniziative che rilancino la contrattazione tanto nel settore pubblico quanto in quello privato”.
Barbagallo: Altro che Jobs Act, al nostro Paese servono investimenti veri ed efficaci
17/01/2015 Stiamo assistendo, in questi giorni, ad alcuni "siparietti" su lavoro e jobs Act che confermano tutte le nostre preoccupazioni e i nostri dubbi. Mentre nell'ultimo rapporto della Commissione Ue sull'occupazione si bacchetta l'Italia accusandola di far poco per aiutare i giovani a trovare lavoro, il vicepresidente della stessa Commissione, Katainen, si spertica in generose lodi sulla cosiddetta riforma varata dal nostro Governo. E a proposito del Jobs Act, poi, lo stesso Katainen parla di una medicina che deve essere assunta. Una medicina, appunto: tanto amara, però, da far temere - ad esempio - ai giovani della Mc Donald's un potenziale peggioramento della propria condizione, oggi garantita dai buoni risultati conseguiti grazie alla recente contrattazione.
Tutto questo accade mentre Bankitalia taglia di molto le stime di crescita del Pil per il 2015 e continua a vedere fattori di fragilità nei processi occupazionali. La verità è che piuttosto di una medicina generica e dagli effetti collaterali devastanti, il nostro Paese avrebbe bisogno di un potente ricostituente. Ci si attivi dunque, in Europa e in Italia, per attuare un piano di investimenti vero ed efficace come quello realizzato negli USA: i pannicelli caldi e le cure inadeguate rischiano solo di far peggiorare la situazione.
Sintesi delle dichiarazioni del Segretario Generale della UIL Carmelo Barbagallo
16/01/2015 Nella tarda serata di ieri, il Vice Presidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, ha incontrato le parti sociali per presentare il Piano di Investimenti messo a punto dall'UE.
"Il Piano - ha dichiarato il Segretario generale della UIL, Carmelo Barbagallo - rappresenta un primo segnale di inversione delle politiche di austerità e rigore di bilancio. Tuttavia, gli aspetti negativi sono prevalenti e andrebbero affrontati e risolti. Innanzitutto, oltre i 2/3 dei 315 miliardi di investimenti previsti in tre anni sono virtuali poiché presuppongono un intervento dei mercati finanziari privati, con un effetto moltiplicatore tutto da verificare. Ad ogni buon conto, come peraltro confermato dallo stesso Katainen, quella cifra sarebbe comunque insufficiente, tanto più a confronto dei 1000 miliardi di dollari l'anno iniettati nella loro economia dagli Stati Uniti. Uno degli aspetti non chiari, poi, è il ruolo della BEI, chiamata a intervenire finanziariamente per l'attuazione del Piano: se non si prevede una modifica del suo mandato, c'è il rischio concreto che queste risorse siano indirizzate solo verso i Paesi più forti.
Sullo sfondo - ha sottolineato il leader della UIL - restano tre grandi problemi. Innanzitutto, lo scarso utilizzo dei fondi europei da parte del nostro Paese, come avevamo già denunciato nelle scorse settimane e come ha rimarcato, in occasione di questa sua visita in Italia, lo stesso Vice Presidente della Commissione. Inoltre, l’assenza di riferimenti, nelle discussioni in corso nel Consiglio europeo, alla cosiddetta regola aurea e cioè alla possibilità di scorporare tutti gli investimenti da deficit e debito. Infine, l'incertezza sul giudizio che sarà espresso dall'Unione sui conti pubblici italiani e sull'applicazione della flessibilità. A marzo o aprile, dunque, cosa dovremo attenderci dall'Europa rispetto alla politica attuata dal nostro Paese?
È comunque un fatto decisamente importante - ha concluso Barbagallo - che la Commissione europea abbia deciso di svolgere questo incontro. Per fortuna del nostro Premier, ciò è avvenuto al termine del semestre di Presidenza italiano, così non è stata contraddetta la sua scarsa propensione a confrontarsi con le parti sociali a livello nazionale ed europeo. La Commissione si è impegnata a proseguire questo dialogo con noi anche per il futuro: il Presidente del Consiglio se ne faccia una ragione".
giovedì 8 gennaio 2015
A RAVENNA IL VII CONGRESSO NAZIONALE DELLA FEDERAZIONE DEI GIOVANI SOCIALISTI
DA VENERDI' 9 A DOMENICA 11 GENNAIO
A RAVENNA IL VII CONGRESSO NAZIONALE
DELLA FEDERAZIONE DEI GIOVANI SOCIALISTI
LA MATTNA DI SABATO 10 INTERVERRA'
IL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO SOCIALISTA RICCARDO NENCINI
L'assise sarà ospitata all'Aurora di via Ghibuzza 12,
storica sede socialista inaugurata il 1° maggio 1904.
A RAVENNA IL VII CONGRESSO NAZIONALE
DELLA FEDERAZIONE DEI GIOVANI SOCIALISTI
LA MATTNA DI SABATO 10 INTERVERRA'
IL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO SOCIALISTA RICCARDO NENCINI
L'assise sarà ospitata all'Aurora di via Ghibuzza 12,
storica sede socialista inaugurata il 1° maggio 1904.
IL PROGRAMMA DEI LAVORI CONGRESSUALI
VENERDI’ 9
GENNAIO
ore 16,30 accoglimento dei
congressisti
ore 17,00 insediamento del congresso
ore 17,10 portano il saluto di benvenuto dei socialisti di Ravenna: Armando Menichelli, Segretario provinciale e Giacomo La Commare, Segretario della sezione comunale di Ravenna “Aurora Almo Rossi”
ore 17,30 Siamo ancora quelli - Ravenna 1988/2015. Intervengono Enrico Maria Pedrelli Segretario Fgs Emilia Romagna e Federica Gullotta della Fgs di Ravenna
ore 18,00 proiezione del film “La battaglia di Algeri” (1966) diretto da Gillo Pontecorvo
Attraverso la battaglia di Algeri il film vuole illustrare le dinamiche della lotta armata nel Terzo Mondo. Una battaglia, quella di Algeri, durata anni, dal 1957 al 1962, che culmina con l’insurrezione del popolo algerino sul finire del 1960. Dopo altri due anni di durissimi scontri e perdite umane, il 2 luglio 1962 l'Algeria ottiene infine l'indipendenza. Girato per i vicoli della casbah con macchina da presa a mano, il film è interpretato da attori non professionisti, ad eccezione di Jean Martin. Il carattere di estrema veridicità è ottenuto con un uso frequente del teleobiettivo e mediante una fotografia che rimanda a quella dell'attualità dei settimanali e della televisione, con un bianco e nero di impronta documentaristica.commentato da Bobo CRAXI e Luca CEFISI, rispettivamente della Segreteria e della Direzione Nazionale del PSI
ore 17,00 insediamento del congresso
ore 17,10 portano il saluto di benvenuto dei socialisti di Ravenna: Armando Menichelli, Segretario provinciale e Giacomo La Commare, Segretario della sezione comunale di Ravenna “Aurora Almo Rossi”
ore 17,30 Siamo ancora quelli - Ravenna 1988/2015. Intervengono Enrico Maria Pedrelli Segretario Fgs Emilia Romagna e Federica Gullotta della Fgs di Ravenna
ore 18,00 proiezione del film “La battaglia di Algeri” (1966) diretto da Gillo Pontecorvo
Attraverso la battaglia di Algeri il film vuole illustrare le dinamiche della lotta armata nel Terzo Mondo. Una battaglia, quella di Algeri, durata anni, dal 1957 al 1962, che culmina con l’insurrezione del popolo algerino sul finire del 1960. Dopo altri due anni di durissimi scontri e perdite umane, il 2 luglio 1962 l'Algeria ottiene infine l'indipendenza. Girato per i vicoli della casbah con macchina da presa a mano, il film è interpretato da attori non professionisti, ad eccezione di Jean Martin. Il carattere di estrema veridicità è ottenuto con un uso frequente del teleobiettivo e mediante una fotografia che rimanda a quella dell'attualità dei settimanali e della televisione, con un bianco e nero di impronta documentaristica.commentato da Bobo CRAXI e Luca CEFISI, rispettivamente della Segreteria e della Direzione Nazionale del PSI
SABATO 10
GENNAIO
ore 9,30 relazione congressuale
della segretaria uscente Claudia BASTIANELLI
DURANTE IL SEGUITO DELLA
MATTINATA PREVALENTEMENTE RISERVATA AGLI OSPITI
INTERVENGONO
INTERVENGONO
Giannantonio MINGOZZI Vice Sindaco di
Ravenna e Assessore all’Università che porta il saluto della
città
Francesco CASTRIA Segretario regionale
del Partito Socialista dell'Emilia Romagna
il sen. Riccardo NENCINI Segretario
nazionale del Partito Socialista Italiano
ore 13,00 interruzione dei lavori per la
pausa pranzo presso il Circolo Aurora
ore 15,00 ripresa dei lavori -
dibattitoore 19,00 deliberazioni congressuali ed elezione
degli organiore 19,30 conclusioni del neo eletto
Segretario
DOMENICA 11
GENNAIO
ore 10,00 riunione
del nuovo Consiglio Nazionale
PROGRAMMA DEI LAVORI
CONGRESSUALI (SCARICA)
giovedì 11 dicembre 2014
solidarietà alla Cgil e alla UIL
Nell’esprimere solidarietà alla Cgil e alla UIL per quanto fatto fino ad oggi, e dall’assenza di ascolto del ministro del lavoro , ho sottoscritto il seguente documento di cui vi allego copia e invito tutta l’area laica e i lavoratori e precari imolesi a seguire quanto portato avanti dalla UIL e dalla CGIL locale e nazionale.
Andrea Pancaldi
Cons. nazionale del PSI
FORMICA, DE MICHELIS, BOBO CRAXI ED ALTRI ESPONENTI SOCIALISTI PER LO SCIOPERO DEL 12 DICEMBRE
Rino Formica, Gianni De Michelis, Bobo Craxi, Gerardo Labellarte, Pieraldo Ciucchi, Aldo Potenza, Roberto Biscardini, Biagio Marzo, Angelo Sollazzo, Alberto Benzoni , ed altri compagni del consiglio nazionale del PSI e dell’area laica socialista , hanno lanciato un appello di solidarietà a Cgil e UIL per il futuro sciopero generale del 12 dicembre auspicando la ripresa del dialogo politico e sociale con il governo e nella sinistra riformista italiana.“La condizione del paese nell’attuale crisi economica e sociale e' grave e pesante, lo è non solo per la perdurante recessione della nostra economia e per la debole ripresa internazionale, ma anche per il riemergere di tendenze ostili ai principi di fratellanza e di solidarietà universali, nonché per l'emersione di fatti degenerativi della vita pubblica verso i quali e' necessario opporre una risposta politica ed istituzionale convincente che non appaia come un ottuso arroccamento che sappia allontanare i rischi emergenti di reazioni eversive condite da inconcludenti campagne demagogiche come già avvenuto nel passato, una risposta dell'Italia civile nel senso della consapevolezza e della responsabilità che investa le forze politiche e sociali.In questo quadro nella settimana che si aprendo i due sindacati legati alla tradizione della sinistra italiana hanno convocato uno sciopero generale dei lavoratori. Il sindacato è la originale forza organizzata della democrazia sociale che sostiene la democrazia politica organizzata. L’arma dello sciopero generale è l’ultima parola che il sindacato deve pronunciare quando il conflitto è senza soluzione di mediazione. Ci domandiamo se sia questo il momento giusto per una soluzione di forza? Il sindacato decide in autonomia e non spetta alla politica deliberare per suo conto. Ma gli spiriti liberi hanno il dovere di sostenere una decisiva forza sociale di vita democratica quando una parte politica vuole utilizzare una debolezza oggettiva (la disgregazione sociale) usando il disprezzo e la irrisione.
Renzi ed il suo Governo con la noncuranza e la emarginazione del sindacato rompono con la tradizione della sinistra storica, modificano il comportamento guardingo della destra storica e rischia di abbracciare una linea avventuristica.Per queste ragioni siamo vicini e solidali con la CGIL e la UIL ed auspichiamo che per il dopo sciopero possa aprirsi la stagione della costruzione di un largo fronte politico e sindacale del riformismo socialista e del cambiamento sociale in Europa."
CARMELO BARBAGALLO ELETTO SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL
CARMELO BARBAGALLO ELETTO SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL
Salutiamo con favore l’elezione del Segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo.
Un siciliano, di area socialista da sempre, che ha provato sulla sua pelle cosa siano il lavoro minorile e nero,la vita in fabbrica, le lotte per la legalità e le minacce della mafia. Barbagallo ha iniziato a lavorare all'età di 8 anni. Solo dopo cinque anni di lavoro minorile, un anno di lavoro in nero e tre mesi di apprendistato, appena quindicenne riuscì ad ottenere un primo contratto regolare in un negozio di barbiere per poi passare a un pastificio, una cooperativa ittica, un magazzino di smistamento postale e infine all'assunzione come operaio
specializzato alla Fiat di Termini Imerese dove iniziò l'esperienza sindacale. Abituato ai duri confronti sindacali, Barbagallo non si è mai tirato indietro anche nelle battaglie civili in difesa della legalità, che in passato lo hanno reso bersaglio della mafia. In particolare, dopo le parole pronunciate in occasione dei funerali del suo amico Domenico Geraci, il sindacalista della Uil assassinato a Caccamo nel 1998, Barbagallo venne fatto segno di ulteriori gravissimi atti intimidatori mentre in precedenza un colpo di fucile esploso contro la sua abitazione lo aveva lasciato miracolosamente incolume. Le sue prime mosse da Segretario della Uil dimostrano prima di ogni altra cosa che tra le tre grandi confederazioni sindacali si può costruire un’intesa utile a tutti, ai lavoratori occupati come ai tanti cittadini che non riescono a entrare nel mondo del lavoro o sono precari. La decisione di convocare unitariamente con la Cgil lo sciopero generale del 12 dicembre, lanciando un appello anche alla Cisl, dimostra che i margini di un’intesa tra i sindacati sono possibili. La posizione di Barbagallo è chiarissima e coincide con quella di molti
di noi: “L'articolo 18 rimane un deterrente ai licenziamenti illegittimi. Non siamo mai stati innamorati dei tabù, ma questo non è il momento di diminuire le tutele a chi le ha”. Nei confronti del governo, Barbagallo sostiene con un atteggiamento costruttivo, che le promesse del governo senza un confronto franco non sono credibili, denunciando altresì che i sindacati devono convivere con una disoccupazione spaventosa e un Paese che sta arretrando. Infine, l’obiettivo dello sciopero non è quello di mandare a casa il governo, ma quello di spingerlo ad un cambio di rotta sulla Legge di Stabilità e la legge delega sul lavoro. Solo così, e con un rapporto costruttivo per trovare soluzioni diverse da quelle previste da un governo che rifiuta di confrontarsi con i sindacati e persino con il Parlamento, lo sciopero si sarebbe forse potuto evitare.
Salutiamo con favore l’elezione del Segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo.
Un siciliano, di area socialista da sempre, che ha provato sulla sua pelle cosa siano il lavoro minorile e nero,la vita in fabbrica, le lotte per la legalità e le minacce della mafia. Barbagallo ha iniziato a lavorare all'età di 8 anni. Solo dopo cinque anni di lavoro minorile, un anno di lavoro in nero e tre mesi di apprendistato, appena quindicenne riuscì ad ottenere un primo contratto regolare in un negozio di barbiere per poi passare a un pastificio, una cooperativa ittica, un magazzino di smistamento postale e infine all'assunzione come operaio
specializzato alla Fiat di Termini Imerese dove iniziò l'esperienza sindacale. Abituato ai duri confronti sindacali, Barbagallo non si è mai tirato indietro anche nelle battaglie civili in difesa della legalità, che in passato lo hanno reso bersaglio della mafia. In particolare, dopo le parole pronunciate in occasione dei funerali del suo amico Domenico Geraci, il sindacalista della Uil assassinato a Caccamo nel 1998, Barbagallo venne fatto segno di ulteriori gravissimi atti intimidatori mentre in precedenza un colpo di fucile esploso contro la sua abitazione lo aveva lasciato miracolosamente incolume. Le sue prime mosse da Segretario della Uil dimostrano prima di ogni altra cosa che tra le tre grandi confederazioni sindacali si può costruire un’intesa utile a tutti, ai lavoratori occupati come ai tanti cittadini che non riescono a entrare nel mondo del lavoro o sono precari. La decisione di convocare unitariamente con la Cgil lo sciopero generale del 12 dicembre, lanciando un appello anche alla Cisl, dimostra che i margini di un’intesa tra i sindacati sono possibili. La posizione di Barbagallo è chiarissima e coincide con quella di molti
di noi: “L'articolo 18 rimane un deterrente ai licenziamenti illegittimi. Non siamo mai stati innamorati dei tabù, ma questo non è il momento di diminuire le tutele a chi le ha”. Nei confronti del governo, Barbagallo sostiene con un atteggiamento costruttivo, che le promesse del governo senza un confronto franco non sono credibili, denunciando altresì che i sindacati devono convivere con una disoccupazione spaventosa e un Paese che sta arretrando. Infine, l’obiettivo dello sciopero non è quello di mandare a casa il governo, ma quello di spingerlo ad un cambio di rotta sulla Legge di Stabilità e la legge delega sul lavoro. Solo così, e con un rapporto costruttivo per trovare soluzioni diverse da quelle previste da un governo che rifiuta di confrontarsi con i sindacati e persino con il Parlamento, lo sciopero si sarebbe forse potuto evitare.
APPUNTAMENTO ALL’AURORA MERCOLEDI’ 17 DICEMBRE ALLE 17,00
Carissime e carissime tutti,
come di consueto inviamo il giornalino del Psi di
Ravenna, quello del mese di dicembre, con il commento alle recenti
elezioni regionali e articoli su Barbagallo nuovo segretario generale Uil, jobs
act e sciopero generale, amianto, giornata mondiale contro la violenza sulle
donne.
In attesa di incontrarvi mercoledì pomeriggio,
buona Lettura.
PIU’
AMBIENTE CULTURA DIRITTI LAVORO
PER
UN BUON 2015
APPUNTAMENTO
ALL’AURORA
MERCOLEDI’
17 DICEMBRE ALLE 17,00
Amici, compagni,
iscritti e simpatizzanti sono invitati
al Circolo Aurora di
Ravenna in via Ghibuzza 12
per scambiaci gli
auguri di fine anno
DURANTE IL
BUFFET, IL BRILLANTE BELLOSI CI OFFRIRA’ UNO SCAMPOLO DI POESIA
ROMAGNOLA,
COME
QUELLA CHE HA COSI’ EFFICACEMENTE ACCOMPAGNATO E SU VIAZ IN
BICICLETA NELLA
CAMPAGNA ELETTORALE
giovedì 13 novembre 2014
TU PARLES !
FONDAZIONE NENNI
TU PARLES !
di Giuseppe Tamburrano
E’ contestato dagli operai e riverito dai
paperoni della finanza italiana che hanno affollato l’elegante sala da pranzo
del Salone delle fontane all’Eur di Roma: qui Renzi ha primeggiato nel chiedere
soldi per il partito.
E’ riuscito ad agganciare
sia Berlusconi che Grillo per le elezioni dei membri della Corte costituzionale
e del Consiglio superiore della magistratura.
Gli va tutto bene! Eppure
la sua attività di governo si limita ai discorsi, alle interviste: parole,
parole, parole, ho già notato tempo fa.
Presidente dell’Europa ha
accettato che Mare Nostrum, che ha salvato tante vite di disperati migranti,
fosse trasformato in attività di pattugliamento del Mediterraneo a cura
dell’Europa: vite in cambio di soldi risparmiati.
Ha ottenuto di far
modificare il Senato, ma dovrà affrontare il voto della Camera, la doppia
lettura e l’eventuale referendum.
Vuole cambiare la legge
elettorale concordata con Berlusconi e forse vi riuscirà con i voti dei Cinque
stelle.
E l’economia? E il debito
e il deficit? E i redditi delle famiglie (a parte gli ottanta euro: unica,
modesta cosa positiva fatta)? E i disoccupati, di cui il jobs act non si
occupa minimamente? E tutto il resto delle cose da fare?
Chi è e che cosa vuole
fare Renzi? Difficile capirlo non perché taciturno, ma al contrario perché
parla: come cavolo fa ad aprire bocca in modo appropriato su tutto, con tutti!
Parla, parla, parla e non fa niente, niente, niente. Ma forse l’ho capito:
Renzi è... Renzi.
I regimi personali
normalmente si appoggiano alla forza. Renzi si appoggia solo a se stesso, si
autosostiene e si alimenta a parole. E’ uno straordinario fenomeno: tutto
parole e niente cose, progetti, ideali, Renzi è la sinistra? Forse perché la
sinistra non c’è più. Gli esponenti del PD che lo osteggiano sono ombre che si
aggirano nel cimitero di quella che fu la sinistra.
Gubernar no es
asfaltar dicono gli spagnoli. Ma Renzi non asfalta nemmeno: vedi i disastri
per il maltempo.
Che fare, oltre a
sfogarsi con la penna? Il fenomeno si esaurirà da sé e lascerà un deserto.
martedì 11 novembre 2014
iniziative elettorali della Lista Emilia Romagna CIVICA
Queste le iniziative elettorali della Lista Emilia Romagna CIVICA:
oggi lunedì 10 novembre, alle ore 21 presso il Rione Verde di via cavour 37 a Faenza, incontro con i candidati e recital con il capo lista Giuseppe Bellosi e Giovanni Nadiani un viaz in bicicleta
mercoledì 12 novembre alle ore 18 presso il Circolo Aurora di Via Ghibuzza 12 a Ravenna, incontro aperitivo con i candidati – quelli della bicicletta - per illustrare il programma elettorale della lista
lunedì 17 novembre, alle ore 21 presso la sala del Carmine di Lugo, Giuseppe Bellosi incontra gli elettori e, con Giovanni Nadiani e Paolo Gagliardi, replica il recital un viaz in bicicletta
venerdì 21 novembre, alle ore 18 presso il Caffè Letterario di Ravenna, incontro con Giuseppe Bellosi, partecipano Eraldo Baldini e Marco Martinelli
Inoltre, lunedì 17 novembre, alle ore 21, i cadidati ravennati Marco Cavalcoli e Cristina Ventrucci saranno a Forlì presso la sala Balducci in piazza della Vittoria 16, per un incontro sul tema riforme e innovazione nelle politiche culturali in Emilia Romagna, assieme ad Alberto Ronchi, Assessore alla cultura del comune di Bologna e ai candidati della lista Silvia Bottiroli (RN), Bruna Gambarelli (BO) e Cosetta Nicolini (FC)
Dell’evento di mercoledì 12 al Circolo Aurora si allega a parte la locandina/invito.
Ravenna 10 novembre 2014
L’ufficio stampa della lista
333 6976450 – 347 8939583
Iscriviti a:
Post (Atom)