giovedì 13 novembre 2014

TU PARLES !





FONDAZIONE NENNI

TU PARLES !

di Giuseppe Tamburrano

E’ contestato dagli operai e riverito dai paperoni della finanza italiana che hanno affollato l’elegante sala da pranzo del Salone delle fontane all’Eur di Roma: qui Renzi ha primeggiato nel chiedere soldi per il partito.
    E’ riuscito ad agganciare sia Berlusconi che Grillo per le elezioni dei membri della Corte costituzionale e del Consiglio superiore della magistratura.
    Gli va tutto bene! Eppure la sua attività di governo si limita ai discorsi, alle interviste: parole, parole, parole, ho già notato tempo fa.
    Presidente dell’Europa ha accettato che Mare Nostrum, che ha salvato tante vite di disperati migranti, fosse trasformato in attività di pattugliamento del Mediterraneo a cura dell’Europa: vite in cambio di soldi risparmiati.
    Ha ottenuto di far modificare il Senato, ma dovrà affrontare il voto della Camera, la doppia lettura e l’eventuale referendum.
    Vuole cambiare la legge elettorale concordata con Berlusconi e forse vi riuscirà con i voti dei Cinque stelle.
    E l’economia? E il debito e il deficit? E i redditi delle famiglie (a parte gli ottanta euro: unica, modesta cosa positiva fatta)? E i disoccupati, di cui il jobs act non si occupa minimamente? E tutto il resto delle cose da fare?
    Chi è e che cosa vuole fare Renzi? Difficile capirlo non perché taciturno, ma al contrario perché parla: come cavolo fa ad aprire bocca in modo appropriato su tutto, con tutti! Parla, parla, parla e non fa niente, niente, niente. Ma forse l’ho capito: Renzi è... Renzi.
    I regimi personali normalmente si appoggiano alla forza. Renzi si appoggia solo a se stesso, si autosostiene e si alimenta a parole. E’ uno straordinario fenomeno: tutto parole e niente cose, progetti, ideali, Renzi è la sinistra? Forse perché la sinistra non c’è più. Gli esponenti del PD che lo osteggiano sono ombre che si aggirano nel cimitero di quella che fu la sinistra.
    Gubernar no es asfaltar dicono gli spagnoli. Ma Renzi non asfalta nemmeno: vedi i disastri per il maltempo.
    Che fare, oltre a sfogarsi con la penna? Il fenomeno si esaurirà da sé e lascerà un deserto.