mercoledì 29 gennaio 2014

Lettera del PSI di Forlì al Sindaco e ai sindacati sulle vicende legate alle sorti degli stabilimenti Electolux

La segreteria del PSI forlivese ha inviato al sindaco e alle organizzazioni sindacali la seguente lettera: Al sindaco di Forlì e alle organizzazioni sindacali forlivesi. I socialisti forlivesi sono fortemente preoccupati per le vicende legate alle sorti degli stabilimenti Electolux ed in particolare per quello che ha sede a Forlì. Abbiamo seguito con crescente apprensione le notizie che si sono succedute in particolare negli ultimi tempi e a fronte dell'accelerazione che la proprietà sta dando alla soluzione della fase di crisi che l'azienda sta attraversando, ritiene opportuno, anzi necessario che il sindaco convochi al più presto le rappresentanze sindacali, i rappresentanti in loco della azienda e le forze politiche, per un esame della situazione e per valutare la possibilità di mettere in atto tutte quelle iniziative che possano favorire una via di uscita dalla crisi che salvaguardi innanzitutto i livelli occupazionali e la competitività dell'azienda. Occorre fare ogni possibile sforzo per dare un futuro allo storico stabilimento Electrolux di Forlì, per evitare un ulteriore impoverimento del già preoccupante panorama industriale romagnolo. Neo Bertaccini Federazione PSI di Forlì. Forlì 28 gennaio 2014.

martedì 28 gennaio 2014

Più treni a Santarcangelo : lo diciamo da anni!

Più treni a Santarcangelo : lo diciamo da anni! Abbiamo letto con interesse e soddisfazione l’appello “ più treni nella nostra stazione “ del presidente del comitato “Città Viva” Massimo Berlini pubblicato recentemente sulla stampa locale. Ne condividiamo oltre che l’analisi e le motivazioni anche la consapevolezza, da tempo acquisita dai noi Socialisti, che il problema è innanzitutto politico e solo un’azione politica mirata e ampia nei confronti degli organi regionali può cambiare lo stato di lento e inesorabile declino della stazione di Santarcangelo come scalo per la mobilità delle persone. Non stiamo a ripetere ciò che tutti sanno ma sembrano sottovalutare e cioè l’importanza fondamentale che avrebbe per lo sviluppo di Santarcangelo e dell’intera vallata l’aumento delle fermate dei treni nella nostra stazione ferroviaria. Ne siamo consapevoli a tal punto che diverse sono state fino ad oggi le iniziative politiche ed istituzionali intraprese dal 2008 per tentare di cambiare questa situazione. Già nel programma elettorale Socialista del 2009 troviamo questo punto “ è necessario intervenire sulla Regione affinchè la stazione di Santarcangelo abbia più fermate di treni locali in direzione di Rimini e Bologna … “ In data 11.08.2011 il consigliere comunale socialista Trezza si è fatto promotore di un O.d.G. votato all’unanimità dal C.C. dove impegnava la giunta : - ad attivarsi presso gli uffici regionali preposti per garantire una intensificazione del numero di fermate alla stazione ferroviaria di Santarcangelo, soprattutto negli orari di punta, ai treni da e per Bologna per i lavoratori pendolari e studenti; - a che il presente atto venga trasmesso al Presidente della Regione Emilia Romagna, alla Giunta e al Consiglio Regionale. Non solo, dopo che una delegazione socialista ebbe incontrato nei mesi successivi l’assessore competente e constatato l’assoluta irrilevanza pratica dell’OdG suddetto, sempre su inziativa del consigliere socialista Trezza fu presentata interrogazione formale nell’ aprile 2013 di seguito riportata: INTERROGA il SINDACO e Giunta Comunale - per conoscere quali provvedimenti sono stati presi nei confronti delle Regione Emilia Romagna, del suo Assessorato ai Trasporti e del TPER (Consorzio Trasporti Integrati creato da Trenitalia e Fer) affinché siano potenziate le fermate dei treni regionali alla Stazione di Santarcangelo dato che a tutt’oggi nulla è intervenuto per ovviare alle carenze segnalate nella precedente interrogazione; - se siano state attivate tutte le forze politiche locali e i loro rappresentanti presenti negli organi sovradimensionali (Provincia e Regione) affinché si giunga a sensibilizzare gli organi preposti per giungere a tale fine; - se siano state attivate anche le Amministrazioni Comunali della Valmarecchia perché si giunga ad una condivisione del problema; A questa interrogazione fece seguito una risposta elusiva e a nostro parere insoddisfacente mettendo in evidenza la generale mancanza di volontà della politica santarcangiolese di farsi carico del problema. Non ci arrendiamo, nel programma socialista per le comunali 2014 lo riproponiamo e chiederemo ai partiti alleati e non solo di farsene carico con maggiore convinzione di quanto fatto finora e soprattutto agli elettori di dare forza ai Socialisti che hanno dato prova finora di crederci veramente ed essere disposti a battersi fino in fondo per raggiungere l’obiettivo. PSI Santarcangelo di Romagna fiorenzo.faini@alice.it

mercoledì 22 gennaio 2014

Giovedi 23 gennaio - Sandro Pertini Combattente della libertà. Padre costituente Presidente degli Italiani.

Giovedi 23 gennaio ________________________________________ TEATRO ore 21.30 http://www.spazioalfieri.it/sandro-pertini/ Sandro Pertini Combattente della libertà. Padre costituente. Presidente degli Italiani. NUOVA PRODUZIONE ENTR’ARTe/Compagnia MDTeatro 2014 regia di Italo Dall’Orto produzione e distribuzione ENTR’ARTe con Italo Dall’Orto e Gionni Dall’Orto e la partecipazione del Magistrato Mario Almerighi. Si ringrazia il Prof.Stefano Caretti Presidente dell’Associazione Nazionale “Sandro Pertini” Il video è tratto dal documentario “Ci mancherai”, edito dall’Associazione Nazionale Sandro Pertini. I testi recitati e letti sono tratti dal libro “Sandro Pertini. La politica delle mani Pulite”, di M. Almerighi – Ed. Chiarelettere 2012. La nuova produzione della Compagnia non si propone al pubblico come uno spettacolo di “teatro civile” né una semplice lettura ma omaggio ad uno dei protagonisti del ’900. “La corruzione offende e sdegna la coscienza del cittadino onesto. L’esempio deve essere dato dalla classe dirigente e in primo luogo da me che vi parlo. La politica deve essere fatta con le mani pulite”. Sandro Pertini. Combattente della libertà. Padre costituente. Presidente degli Italiani vuole essere memoria di un periodo storico del nostro paese; un racconto sentito e testimoniato da lettere, discorsi, colloqui, interviste, intercalati dagli interventi esplicativi e dalle testimonianze dei due protagonisti dell’evento, il magistrato Mario Almerighi e l’attore-regista Italo Dall’Orto che hanno conosciuto personalmente Sandro Pertini e che ce lo restituiranno partendo dell’affascinante biografia di questo uomo: la sua giovinezza sul fronte della guerra ’15-18, dove meritò una medaglia al valore (lui, anti-militarista dichiarato: “La guerra è un mostro orribile…”). La sua lunga attività di cospiratore antifascista che lo porta per un ventennio fuori e dentro le carceri italiane (sei condanne e due evasioni). Il ruolo di dirigente dei Comitati di Liberazione Nazionale durante la Resistenza. Parlamentare attivissimo durante i lavori della redazione della Costituzione della Repubblica. Per due volte Presidente della Camera dei Deputati. Presidente della Repubblica. Ingresso intero € 15,00 • ridotto* € 13,00 • bambini € 10,00 * Soci UniCoop Firenze, correntisti Banca di Cambiano, studenti Dove siamo INDIRIZZO Via dell’Ulivo, 6 – 50122 Firenze CONTATTI Tel +39 055 53 20 840 Mail info@spazioalfieri.i

gita sociale ad Alleghe organizzata dalla "Cooperativa Andrea Costa Soc. Coop. a.r.l." di Imola

La Cooperativa Andrea Costa Soc. Coop. a.r.l. organizza la gita sociale ad Alleghe , dal 20 al 23 marzo 2014 – soggiorno presso l’Hotel Centrale di Alleghe; le quote di partecipazione per i soci sono di E 190, per gli amici e non soci E 200 (comprensive di viaggio a/r in pulman G.T. e soggiorno mezza pensione, sono escluse : bevande ed escursioni a pagamento in programma. Le prenotazioni sono fissate entro il 08-02-2014, all’atto della prenotazione è richiesto un acconto di E 50. Per informazioni e prenotazioni Tel. 0542-34335 – 339-7126830 – 331-2707861

martedì 21 gennaio 2014

MEETING ORGANIZZATIVO CENTRO NORD

Bologna 25 gennaio 2014 Savoia Hotel Regency Via del Pilastro n. 2 Inizio lavori ore 10.00 Meeting organizzativo del Partito Socialista delle regioni del centro nord.

sabato 18 gennaio 2014

Milano 24 febbraio 1934 - Hammamet 19 gennaio 2000 In ricordo di BETTINO

In morte di Bettino Craxi (Milano 24 febbraio 1934 - Hammamet 19 gennaio 2000) Il 19 gennaio saranno trascorsi ormai quattordici anni dalla morte di Bettino Craxi e molta acqua è passata sotto i ponti. Ormai tutti (o quasi) lo giudicano uno statista italiano e un uomo politico di prim’ordine e che invece quattordici anni fa era valutato un corrotto che si era sottratto alla giustizia italiana. Ogni epoca ha il suo tribunale. Quello dello storia finirà definitivamente per porre Bettino Craxi tra gli uomini politici italiani e i presidenti del Consiglio migliori, non esente da difetti e anche da colpe. Ma sottoposto a indagini e a condanne per un finanziamento illecito che riguardava tutti i partiti della cosiddetta Prima Repubblica. Lui, “non poteva non sapere” mentre altri che comunque avevano incamerato finanziamenti illeciti sono usciti indenni perché ”potevano non sapere”! Oggi alcuni partiti personali della prima ora, portatori di un nuovo ordine politico, stanno affondando nel mare del carrierismo e dell’opportunismo tra guerre di potere e di clan; noi del PSI siamo invece orgogliosi di appartenere ad una storia di lotte e di diritti. Oggi i partiti personali si vantano di non averne alcuna. Come se fosse possibile essere completamente nuovi e non invece ognuno figlio del proprio passato. Sarebbe un bel gesto di democrazia politica da parte dei primi cittadini delle città italiane, valutare oggi l’opportunità di dare a Craxi un segno di ricordo nella toponomastica delle città, anche con l’intitolazione di episodi politici e storici della sua lunga esperienza politica. L’aver avuto problemi con la magistratura non cambia il giudizio sull’uomo politico, e l’aver avuto gravi responsabilità nelle vicende più delicate del Novecento non è stata ragione sufficiente per impedire a uomini politici italiani di ottenere quel che oggi è invece negato a Craxi. E’ quello che alcuni fanno finta di non capire. Anzi alcuni lo capiscono benissimo. Forse ancora in alcuni c’è la condanna non del Craxi uomo, ma del Craxi politico. Proprio di quell’esponente che invece noi riteniamo fu essenziale per la democrazia e la sinistra italiana. Craxi ha anticipato che una politica economica senza un patto sociale è monca e iniqua, che una politica estera contro Israele o contro i palestinesi è folle soprattutto per l’Italia. Craxi appoggiava una politica occidentale alleata ma autonoma dagli Sati Uniti, come l’episodio di Sigonella e la condanna dei bombardamenti di Tripoli e Bengasi del 1986 testimoniano. E’ questo Craxi che vogliamo ricordare oggi. L’amico di tutti i popoli oppressi dalle dittature, di tutti i popoli che cercano la loro autonomia. La sua venerazione per Garibaldi non era certamente casuale. Amico di Peres ma anche di Arafat, amico di Felipe Gonzales quando il leader socialista spagnolo era in Italia negli anni del franchismo, amico di Mario Soares quando il socialista portoghese era alle prese col salazarismo. Amico e protettore di Jiri Pelikan e dei dissidenti cecoslovacchi, di Solidarnosc e della resistenza polacca al comunismo così come degli eredi di Allende e quando si recò in Cile per primo tra i socialisti europei, subito dopo il colpo di stato del settembre del 1973, ebbe accenti di forte commozione. Vorremmo ricordare, che come tutti, anche lui commise errori e sottovalutò situazioni e però pagò il prezzo più alto. Anzi fu il solo che pagò un prezzo. Molti vogliono invece dimenticare e risponderanno , affermando che Craxi era un corrotto, un latitante”. Per loro poco importa la sentenza postuma della Corte di Strasburgo che condannò la giustizia italiana per aver violato ripetutamente norme, quelle del Giusto Processo, scolpite nel nostro ordinamento legislativo. Un morto non ha più diritto alla revisione processuale che avrebbe consentito di ristabilire la verità vera su Bettino Craxi. Forse solo la politica e la storia potranno scrivere pagine di giustizia. Andrea Pancaldi All.: Bettino Craxi: la sentenza della Corte Europea Re: LA SENTENZA ORIGINALE DELLA CORTE EUROPEA Da: Communiqué du Greffier Data: 12/7/2002 ARRÊT DE CHAMBRE DANS L’AFFAIRE CRAXI c. ITALIE (n°2) La Cour européenne des Droits de l’Homme a communiqué aujourd’hui par écrit son arrêt [fn] dans l’affaire Craxi c. Italie (n°2) (requête no 34896/97). La Cour dit, à l’unanimité : ● qu’il n’y a pas eu violation de l’article 6 §§ 1 (droit à un procès équitable) et 3 b) (droit de disposer du temps et des facilités nécessaires à sa défense) de la Convention européenne des Droits de l’Homme en raison du caractère rapproché des dates d’audiences dans les différentes procédures engagées contre le requérant, ● qu’il y a eu violation de l’article 6 §§ 1 et 3 d) (droit d’interroger ou faire interroger les témoins) de la Convention en raison de l’impossibilité d’interroger ou faire interroger les témoins à charge décédés ou qui se sont prévalus de leur droit de garder le silence, ● qu’il n’y a pas eu violation de l’article 6 (droit à un procès équitable) de la Convention en raison de la campagne de la presse dirigée contre le requérant, ● que le constat de violation fournit en soi une satisfaction équitable suffisante. (L’arrêt n’existe qu’en français.) 1. Principaux faits Le requérant, Benedetto Craxi était un ressortissant italien né en 1934. Plus connu sous le nom de Bettino Craxi, il fut secrétaire du Parti Socialiste italien et Premier ministre de la République italienne. Décédé en Tunisie en janvier 2000, sa veuve Anna Maria Moncini Craxi, ainsi que ses deux enfants, Stefania et Vittorio Craxi, ont indiqué qu’ils souhaitaient continuer la présente procédure. Des poursuites pénales furent engagées contre le requérant à la suite de la découverte de graves irrégularités dans les tractations relatives à la conclusion d’un accord entre les groupes Eni et Montedison prévoyant la constitution de la société Enimont. Le requérant fut inculpé en 1992, ainsi que de nombreuses autres personnes, pour faux en écritures comptables, financement illégal de partis politiques, corruption, concussion et recel, toutes infractions commises en particulier à l’occasion de la cession de la participation de la société Montedison à la société Enimont. Un total de 26 notifications de poursuites (avvisi di garanzia) dirigées contre lui furent délivrées. La presse se fit l’écho des poursuites engagées contre le requérant et d’autres personnes du monde politique, économique et institutionnel. Le requérant fut renvoyé devant le tribunal de Milan dans six procédures différentes, à savoir les affaires Eni-Sai, Banco Ambrosiano, Enimont, Metropolitana Milanese, Cariplo et Enel. A l’exception de l’affaire Cariplo, toutes donnèrent lieu à des condamnations du requérant avec des peines d’emprisonnement allant jusqu’à huit ans et six mois. Dans l’affaire Eni-Sai, le requérant était poursuivi pour corruption : il lui était reproché d’avoir influencé et favorisé l’adoption d’un projet de coentreprise (joint venture) entre trois sociétés (dont les sociétés Eni et Sai) appartenant au secteur des assurances. Il aurait, avec d’autres coïnculpés, illégalement versé aux fonctionnaires publics et aux dirigeants des sociétés susmentionnées la somme d’environ 8 779 767 euros (EUR), avec la promesse d’un versement ultérieur d’environ 1 549 370 et 3 615 198 EUR. Selon ses avocats, le requérant n’assista pas à la première audience dans cette affaire en raison de problèmes de santé et de danger pour sa sécurité. Il n’assista à aucune des 55 autres audiences qui eurent lieu dans cette affaire entre avril et décembre 1994, car il s’établit définitivement en Tunisie le 16 mai 1994. Pendant la période de jugement, plusieurs coïnculpés déclarèrent vouloir garder le silence, si bien que leurs déclarations furent jointes au dossier. D’autres accusés dans des procédures connexes furent interrogés à l’audience, et des procès-verbaux d’interrogatoires furent également ajoutés au dossier. Par un jugement du 6 décembre 1994, le requérant fut condamné par défaut à cinq ans et six mois d’emprisonnement. Il fit en vain appel de ce jugement, contestant en particulier l’utilisation des procès-verbaux des déclarations de témoins qu’il n’avait pu interroger. Par ailleurs, la Cour de cassation rejeta son pourvoi par un arrêt du 12 novembre 1996, après avoir relevé que sa condamnation ne se fondait pas exclusivement sur les déclarations d’un coïnculpé, mais que celles-ci étaient corroborées par les affirmations de témoins. 2. Procédure et composition de la Cour La requête a été introduite devant la Commission européenne des Droits de l’Homme le 20 décembre 1996 et attribué à la première section de la Cour le 1er novembre 1998. Elle a été déclarée partiellement recevable le 11 octobre 2001. L’arrêt a été rendu par une chambre composée de 7 juges, à savoir : Françoise Tulkens (Belge), présidente, Giovanni Bonello (Maltais), Peer Lorenzen (Danois), Nina Vajić (Croate), Snejana Botoucharova (Bulgare), Vladimiro Zagrebelsky (Italien), Elisabeth Steiner (Autrichienne), juges, ainsi que Søren Nielsen , greffier adjoint de section. 3. Résumé de l’arrêt Griefs Invoquant l’article 6 §§ 1, 2 et 3 b) et d) de la Convention, le requérant dénonçait le caractère inéquitable de la procédure pénale dirigée contre lui. Il soutenait n’avoir pas disposé du temps et des facilités nécessaires à la préparation de sa défense, et n’avoir pu interroger ou faire interroger les témoins à charge. Par ailleurs, il alléguait que la campagne de presse menée à son encontre avait influencé les juges appelés à se prononcer sur les accusations portées contre lui. Décision de la Cour Article 6 §§ 1 et 3 b) La Cour rappelle que la présente requête a été déclarée recevable uniquement quant à l’iniquité de la procédure Eni-sai, et qu’en conséquence, elle ne se prononcera que sur les difficultés rencontrées par le requérant dans le cadre de cette affaire. La Cour relève qu’après le 18 octobre 1994 et jusqu’à l’adoption d’un jugement sur le fond le 6 décembre 1994, les audiences étaient fixées selon un calendrier accepté par les avocats du requérant. Ce dernier ne saurait dès lors se plaindre d’un déroulement pour lequel ses conseils ont donné leur accord. Quant à la période antérieure au 18 octobre 1994, la Cour constate que trente-huit audiences se sont tenues concernant l’affaire Eni-sai, en même temps ou presque en même temps que de nombreuses audiences concernant les autres affaires pour lesquelles le requérant était poursuivi. La Cour note que le requérant, qui ne s’est pas présenté à la première audience, à volontairement quitté l’Italie pour la Tunisie, se soustrayant ainsi à la juridiction d’un Etat qui adhère au principe de prééminence du droit, et renonçant volontairement de comparaître à l’audience. La défense du requérant a dès lors été assurée pas des avocats, lesquels ont été amenés à prendre part dans un court laps de temps à de nombreuses audiences. Cependant, il ne ressort pas du dossier que la défense qu’ils ont assurée ait été défectueuse ou dépourvue d’efficacité. Par ailleurs, les avocats du requérant n’ont pas fourni d’explication pertinente à la Cour sur les raisons pour lesquelles ils n’avaient pas attiré l’attention des autorités nationales avant le 9 novembre 1994 sur les difficultés qu’ils rencontraient dans la préparation de la défense. D’autre part, en ce qui concerne la procédure d’appel, les avocats du requérant n’ont signalé aucun rapprochement important des dates d’audiences susceptible de porter atteinte aux droits de la défense. Par conséquent, la Cour conclut à la non-violation de l’article 6 sur ce point. Article 6 §§ 1 et 3 d) La Cour note d’emblée que les déclarations de Pacini Battaglia, dont la lecture avait été faite au procès de première instance car il était introuvable, n’ont pas contribué à fonder la condamnation du requérant. L’impossibilité de le convoquer n’a pas porté atteinte au droit du requérant d’interroger ou faire interroger des témoins à charge. Par ailleurs, le requérant n’a pas démontré que la convocation de cette personne était nécessaire à la recherche de la vérité, et que le refus de l’interroger a porté atteinte aux droits de la défense. Par conséquent, la Cour n’estime pas nécessaire d’examiner le point de savoir si ce témoin était véritablement introuvable. D’autre part, la Cour relève que les articles 238, 512 et 513 du code de procédure pénale prévoyaient la possibilité d’utiliser pour le bien-fondé des accusations des déclarations prononcées avant les débats par des coïnculpés s’étant prévalus de la faculté de garder le silence, ou des personnes décédées avant de témoigner. Cependant, cette circonstance ne prive pas le prévenu de faire examiner contradictoirement tout élément de preuve substantiel à charge. En l’espèce, la Cour constate qu’il ressort de l’arrêt du 12 novembre 1996 rendu par la Cour de cassation, que le requérant a été condamné exclusivement sur le fondement des déclarations prononcées avant le procès par des coïnculpés qui se sont abstenus de témoigner (MM. Cusani, Molino et Ligresti) et une personne décédée par la suite (M. Cagliari). Le requérant ou ses défenseurs n’ont eu aucune possibilité d’interroger ces témoins, et n’ont pu, par conséquent, contester les déclarations qui ont constitué la base légale de la condamnation de l’intéressé. Sur ce point, la Cour relève que les avocats du requérant n’ont pas soulevé d’exceptions devant le Tribunal de Milan visant à contester la légalité ou l’opportunité de verser au dossier les déclarations litigieuses. Toutefois, l’adjonction au dossier de ces déclarations ayant été faite conformément au droit interne pertinent, tel qu’en vigueur à l’époque des faits, la Cour estime qu’une éventuelle opposition du requérant aurait eu peu de chances de succès, et qu’on ne saurait considérer l’absence d’opposition comme une renonciation tacite du requérant à faire interroger les témoins à charge, d’autant plus que ce point a été soulevé par ce dernier en appel et en cassation. Dès lors, la Cour considère qu’il y a eu violation de l’article 6 §§ 1 et 3 d) et considère qu’il n’est pas nécessaire d’examiner le fait de savoir si MM. Cagliari et Molino ont subi des pressions de la part des autorités, ces derniers ou leurs héritiers n’ayant pas dénoncé ces agissements devant les organes de la Convention. Article 6 La Cour relève que l’intérêt des médias et de l’opinion publique pour l’affaire Eni-sai, résultait de la position éminente occupée par le requérant, du contexte politique dans lequel les faits incriminés avaient eu lieu, ainsi que de leur nature et gravité. Selon la Cour, il est inévitable dans une société démocratique que la presse exprime des commentaires parfois sévères sur une affaire sensible comme celle-ci, mettant en cause la moralité de hauts fonctionnaires et le rapport entre le monde de la politique et celui des affaires. En outre, la Cour note que les juridictions qui ont eu à connaître de la présente affaire étaient composées exclusivement de juges professionnels, et que la condamnation du requérant a été prononcée à l’issue d’une procédure contradictoire. Certes, la Cour vient de constater un manquement aux exigences d’un procès équitable dans cette affaire, mais il résulte de l’application par les juges de dispositions législatives de portée générale, applicables à tous les justiciables. Rien ne permet de penser en l’espèce que les juges ont été influencés par les affirmations contenues dans la presse. Quant à l’argument selon lequel le parquet aurait systématiquement et volontairement communiqué des informations confidentielles à la presse, la Cour relève que le requérant n’a produit aucun élément susceptible d’établir ces allégations. Par ailleurs, la Cour a également eu égard aux autres circonstances alléguées par le requérant, telles que l’envergure prétendument exceptionnelle de la procédure en cause, le temps écoulé depuis les faits et la perspective d’encourir des peines sévères, sans toutefois relever aucune apparence de violation des droits de la défense. Par conséquent, la Cour conclut à la non-violation de l’article 6 sur ce point.

il 28 febbraio e 1 marzo a Roma CONGRESSO DEL PARTITO SOCIALISTA EUROPEO

il 28 febbraio e 1 marzo a Roma CONGRESSO DEL PARTITO SOCIALISTA EUROPEO Dal 28 febbraio al 1 marzo si svolgerà a Roma, al Palazzo dei Congressi dell'Eur, il Congresso del Partito del Socialismo Europeo-PES. Il Congresso discuterà e approverà il programma politico dei socialisti europei e, soprattutto, indicherà il candidato per la Presidenza della Commissione che governerà l'Europa nella prossima legislatura. Il PSI nel novembre del 1992 fu tra i soci fondatori e oggi è l'unico Partito italiano che fa parte della famiglia socialista europea. Il Parlamento Europeo è destinato a contare sempre di più nelle politiche comunitarie e il peso della componente italiana nel Pse sarà fondamentale per l'Italia ad indirizzare le politiche europee. Alle elezioni Europee del 2014 ogni famiglia politica proporrà un candidato alla presidenza della Commissione. Il Pse presenterà Martin Schulz, attuale Presidente del Parlamento Europeo e il 2014, con la presidenza italiana, dovrà segnare un momento di svolta, una fase costituente per il ruolo e le sfide che attendono le istituzioni comunitarie. Il futuro dell'Italia si traccerà a Bruxelles. È miope oramai pensare che le decisioni del governo italiano possano incidere da sole, se non supportate da appropriate politiche comunitarie sul fronte della crescita economica, sullo scacchiere internazionale, sul piano dei diritti. Per uscire dalla crisi in cui ci troviamo non serve meno Europa, ma ne serve di più . Un'Europa sempre meno vincolata dai veti incrociati dei singoli Stati, un'Europa capace di andare oltre il sistema intergovernativo, dove la Commissione non è più espressione degli accordi tra Paesi membri, ma emanazione diretta con il vincolo della fiducia del Parlamento Europeo. Insomma un'Europa politica e non più solo finanziaria e burocratica.E per questo i socialisti italiani da tempo sostengono Martin Schulz a Presidente.

giovedì 9 gennaio 2014

Giovani Socialisti in visita al Piratello in ricordo di ANDREA COSTA

In questi giorni siamo stati a far visita alla tomba di ANDREA COSTA come è consuetudine per noi socialisti farci ogni tanto visita, a volte da soli, a volte in gruppo. Per noi quella lapide è la nostra storia, sono le nostre radici indiscusse di sempre. Questa volta eravamo una decina di giovani socialisti della Bassa Romagna e del Circondario di Imola accompagnati dal consigliere nazionale del PSI Andrea Pancaldi. Molti di noi nel vedere il cimitero del Piratello in tali precarie condizioni si sono poste molte domande, a cui non abbiamo saputo rispondere. Siamo comunque certi che questa amministrazione di sinistra sappia con l’anno nuovo porre come emergenza primaria per la città anche la sistemazione del cimitero, tutto; come ha affermato recentemente il Sindaco, lo confidiamo, lo speriamo e saremo vigili che ciò avvenga. Fa specie veder fiorire negli ultimi anni nuovi impianti sportivi a fianco di centri religiosi e allo steso tempo vedere il monumentale in tali precarie condizioni, è forse senz’ altro frutto di sensibilità e priorità diverse. Il 19 gennaio ricorrerà l’anniversario della morte di ANDREA COSTA e per tale ragione abbiamo pensato di far conoscere alle nuove generazioni dove è sepolto oggi Costa, il più celebre cittadino che la nostra città abbia avuto. Per l’occasione distribuiremo dei volantini nei luoghi di aggregazione della città, ricordandolo con l’epigrafe dettata dall’ amico Giovanni Pascoli per la sua morte: «1851 - 1910 CENERE È IN QUEST'URNA DELL'INCENDIO D'AMORE CHE DA QUANDO DUE SELCI LO DESTARONO NELLE GELIDE SPELONCHE ARDE INCONSUMABILE IN MEZZO AI TERRESTRI SEMPRE, PIÙ FORTE, PIÙ VASTO, PIÙ ALTO LIBERANDO DALLE GRAVI SCORIE PRIMIGENIE LA SANTA UMANITÀ PURA FIAMMA DI QUELL'INCENDIO FU QUESTA CENERE VIVA FIAMMA CHE SOPPRESSA E BATTUTA DIVAMPÒ SEMPRE PlÙ BELLA AL VENTO NOI LA CHIAMAMMO ANDREA COSTA» (Giovanni Pascoli) Federico Penazzi Responsabile FGS

martedì 7 gennaio 2014

Tornare a fare politica tra la gente e con la gente!!!

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO sezione di Castel Guelfo Tornare a fare politica tra la gente e con la gente!!! Sono passati 20 anni ( 1994 – 2014 ) da quando il partito Socialista di Castel Guelfo, fù vittima di una epurazione Togliattiana del PCI locale, una nuova alleanza di centrosinistra PCI - PPI ora fusi nel PD) prese il posto di quella di sinistra ( PCI – PSI ) Di fatto si preferì archiviare la storia della sinistra riformista protagonista della più grande rivoluzione industriale, economico culturale e sociale del paese Castel Guelfo. Ora la nostra gente ci chiede di rientrare a pieno titolo nella lotta politica locale e nelle istituzioni, senza rinnegare il passato ( diceva Sandro Pertini: il passato è il terreno su cui si semina il futuro ), credendo nel buon senso e puntiamo a essere protagonisti della costruzione di una nuova alleanza di centrosinistra riformista che dovrà affrontare le prossime amministrative di primavera 2014. Aperti al cambiamento e alle nuove sfide: Spending review, patto di stabilità, politiche restrittive imposteci dall’Europa dei burocrati e dai recenti governi nazionali, incertezza dei bilanci delle Autonomie Locali, tasse locali ( IRPEF, IMU, TARES ecc.). Comunque,la nuova amministrazione comunale dovrà rivedere scelte politiche locali che alla luce dei nuovi eventi potrebbero risultare non più idonei o sbagliati, nasconderli sotto il tappetino rosso non serve , servizi, sviluppo, sicurezza del territorio, disoccupazione, immigrazione , disoccupazione, politiche della famiglia e della casa, convenzioni, linee guida sugli appalti , esternalizzazione competenze, Circondario, Acer , laicità degli indirizzi politici ecc. temi importanti che vanno ridiscussi apertamente senza demagogia e populismi che dovrebbero confluire in un programma di centrosinistra e che noi definiamo a costo zero se non addirittura con recupero di enormi risorse economiche , è un errore tassare i cittadini con l’IRPEF comunale e l’IMU e contemporaneamente annunciare la costruzione di un nuovo campo da calcio, la crisi non lo consiglierebbe e oltretutto nessuno ne sente la necessità ! Vorremmo partire da un programma condiviso ( aperto al contributo della società civile) sul quale far convergere le possibili alleanze e sul quale individuare uomini e donne della lista. L’augurio e che nessuno invadi il campo altrui o crei pregiudiziali sui candidati altrui ( unica pregiudiziale, per noi, la moralità della persona ). Le primarie nazionali del centrosinistra sono state un meraviglioso momento politico e un grande esempio di democrazia non distruggiamolo con atteggiamenti da principianti e di chi vuol mantenere maliziosamente lo status quo. L’attuale panorama politico si presenta incerto e non và assolutamente sottovalutato il terremoto politico che alle prossime elezioni potrebbe riservare grosse sorprese , senza contare l’astensionismo. Noi Socialisti ci siamo,ed invitiamo il PD ad aprire il tavolo della discussione e delle regole ricominciando a scrivere una storia nuova lasciandosi il passato alle spalle,per una nuova politica, quella si giovane . Ci mettiamo a disposizione dei cittadini in un momento cosi difficile per l’Italia e anche per Castel Guelfo con tutta la nostra esperienza riformista che ben si sintonizza con il nuovo pensiero Renziano del PD , con spirito di servizio verso un paese che vuole ritornare ad essere dinamico e vivo, ritornado ad essere laboratorio politico come fù nel passato. Noi socialisti crediamo molto nel rinnovamento generazionale , la gioventù è il momento più bello del cammino dell’uomo, ma và riempita di contenuti e di esperienza, guai a mandare i giovani allo sbaraglio come specchietti per le allodole in nome di un falso cambiamento, cambiare tutto per non cambiare nulla. Il vento del cambiamento, che soffia nel PD dopo la elezione di Matteo Renzi a segretario, imporrebbe ad uscire dal guscio dorato dell’autosufficienza elettorale in cui ci si è chiusi, per aprirsi a nuove forze della società civile, politica e culturale tutta. Altro che questionario !!! Partito Socialista Italiano Sezione di Castel Guelfo Il segretario Cardace Pasquale Info: socialistaguelfese@libero.it