domenica 29 dicembre 2013

Il fallimento di Aeradria (comunicato stampa della Federazione PSI di RIMINI)

Il fallimento di Aeradria è sicuramente un duro colpo per il territorio riminese ma noi socialisti, al contrario della maggioranza delle forze politiche locali e delle associazioni di categoria - che hanno duramente criticato la sentenza - riteniamo che, una volta affermata l'impossibilità di ricorrere al concordato, il Tribunale di Rimini non abbia potuto fare a meno di decretare il fallimento. La situazione debitoria di Aeradria è infatti troppo imponente ed è un evidente sintomo di una gestione della società assolutamente scellerata. La nostra solida tradizione garantista non ci impedisce di dire che la classe dirigente riminese deve assumersi ora le proprie responsabilità, non è grillismo ma semplice ragionevolezza affermare che le attuali e le precedenti amministrazioni comunali e provinciali hanno dimostrato la loro incapacità a far fronte ad una situazione che già da tempo appariva in tutta la sua gravità. A questo punto, come socialisti, sentiamo come necessità prioritaria la difesa dei diritti dei lavoratori, i soggetti che più risentono di questa vergognosa vicenda, ma anche la tutela dei creditori: tante aziende fornitrici dell'Aeroporto vantano crediti ingenti che ammontano, in alcuni casi, a centinaia di migliaia di Euro. Sappiamo bene che, in questa fase di grave crisi economica, il tessuto industriale locale si trova in seria difficoltà e temiamo quindi che le aziende in questione rischino a loro volta gravi conseguenze.

lunedì 23 dicembre 2013

Il PSI di CATTOLICA entra in giunta con il compagno Fabrizio Signorini

l socialisti della Federazione Provinciale di Rimini salutano con soddisfazione l’ingresso nella Giunta Comunale di Cattolica del compagno Fabrizio Signorini. Signorini, avvocato di 39 anni e segretario del Partito Socialista di Cattolica, diventa Assessore nell’ambito della verifica di metà mandato apertasi qualche mese fa all’interno della maggioranza di centro-sinistra. Al giovane Signorini andranno le deleghe a “Provveditorato, Attività economiche, Società partecipate, Semplificazione amministrativa, Partecipazione cittadina e Trasparenza”, settori nei quali l’avvento di una politica riformista e attenta alle esigenze della cittadinanza, potrà portare nuovo impulso al tessuto sociale e imprenditoriale della città, duramente provato dalla crisi economica. Il PSI di Cattolica, da sempre parte attiva e propositiva del centro-sinistra locale, nonostante un ottimo risultato alle Elezioni Comunali del 2011, pari al 4% dei voti, non era riuscito ad eleggere un consigliere comunale per sole 16 preferenze. Mantenendo però il suo profilo riformista, aveva offerto la sua leale collaborazione anche in questi 2 anni e mezzo trascorsi senza rappresentanza istituzionale, riuscendo anche a far approvare proprie istanze, come nella gestione delle Farmacie Comunali, e tentando una difficile mediazione tra le varie forze della maggioranza, all’insegna dell’unità della sinistra riformista. I socialisti cattolichini terranno a gennaio il loro Congresso comunale per l’elezione di un nuovo Segretario di Sezione in luogo di Signorini, cui vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutti i socialisti.

LA QUESTIONE SOCIALISTA

LA QUESTIONE SOCIALISTA Intervento di Alberto Benzoni alla presentazione del libro di Claudio Martelli alla sezione di Roma centro di martedì 17 dicembre 2013. "Ricordo, da militante e osservatore attivo e appassionato del movimento socialista, di avere, come dire, guardato a Martelli con attenzione e speranza in almeno quattro importanti circostanze. Nel primo caso, eravamo agli inizi degli anni ottanta, al tempo del comitato centrale che doveva mettere in minoranza e/o sotto tutela Bettino Craxi e che mancò totalmente questo duplice obbiettivo. Facevo parte, allora, come rappresentante della mozione di Achilli, del gruppo di lavoro che doveva redigere il documento conclusivo. Gruppo di lavoro di cui faceva parte anche Martelli. E ricordo che Martelli recepiva con sorridente e cortese noncuranza ogni nostra richiesta: "mai più al governo senza i comunisti", "Lombardi presidente del partito" e via discorrendo. Fu per me un'illuminazione. Fino ad allora ero convinto che scrivere una cosa su di un pezzo di carta fosse di per sè necessario e sufficiente per ottenerla. Da allora in poi ho continuato a scriverne; ma per abitudine (non so fare altro) e senza alcuna illusione sul loro valore oggettivo. Il secondo appuntamento è quello a tutti noto; l'iniziativa di Martelli dell'estate del 1993. Quella che si prefiggeva di "restituire al partito il suo onore", e che fu troncata nella sua fase decisiva dall'intervento a gamba della magistratura. Allora ero totalmente d'accordo con Claudio; e, anche dopo la lettura del suo libro, lo sono ancora di più oggi. Ci siamo poi incontrati pochi anni dopo, nel 1999, ai tempi della candidatura di Martelli alle europee, con la sua successiva elezione, in contrapposizione, guarda un po’, a Nencini, deputato uscente e, guarda un po’, appoggiati dal piccolo establishment Sdi. Un'altra grande occasione, per trasformare quel piccolo nucleo, diventato poi sempre più piccolo, da cooperativa di mutuo soccorso, in formazione politica. Un'altra occasione mancata. In buona parte, lo dico qui e mi fermo, per responsabilità dello stesso Martelli. Ma qui entriamo nel campo del carattere e della psicologia, delle terribili tensioni e degli odi reciproci e dei sensi di colpa esplosi dopo la morte di Craxi. Un universo davanti al quale mi fermo in silenzioso rispetto. L'ultimo appuntamento, almeno per me come compagno socialista in procinto di diventare una "vecchia bandiera", è quello di oggi. Quello del libro e dell'uso politico del libro. Penso che Martelli abbia scritto cose decisive e definitive sulle ragioni del nostro crollo; e, conseguentemente (è questo il punto che mi interessa e su cui vorrei concludere il mio piccolo intervento) sulle ragioni che, da vent'anni a questa parte, ci hanno impedito di rinascere, condannandoci,anzi , ad una decadenza inarrestabile. Sulle ragioni del crollo, concordo in tutto e per tutto sulle tesi di Claudio (formulate anche nella sua intervista per il libro di Acquaviva. E mi limito ad aggiungere una piccola testimonianza personale. Ricordo che il mio atteggiamento verso Craxi somigliava un po’ a quello che avevano avuto molti ex giacobini nei confronti di Napoleone: irritazione profonda per lo stile della sua politica e, come dire, per l'ambiente. Ma adesione altrettanto profonda per il suo disegno; insomma per l'idea che attraverso di lui passasse l'alternativa mitterrandiana e cioè l'unica alternativa oggettivamente possibile al sistema di potere esistente. Ero, allora, acraxiano. Per passare, però, ad un'ostilità (politica, mai personale) totale dopo l'intervista (eravamo verso la fine del 1991) dello stesso Craxi all'Indipendente in cui enunciava, senza riserve e senza problemi, il suo proposito di continuare a collaborare con la Dc negli anni a venire. Allora mi è cascato veramente il mondo addosso. Ciò detto vorrei aggiungere qualcosa a quello che Martelli dice del partito. E' vero che questo ha rappresentato, in quegli anni, un peso morto. Ma non solo, come dice, Martelli, per le sue pratiche; ma anche per l'orizzonte in cui si muoveva. Nessuna progettualità ; ricerca del denaro e del potere; delega del pensiero e dell'azione politica al vertice; identificazione, tacitamente autorizzata dal vertice, delle sorti del socialismo italiano e del suo successo, con le fortune personali di individui e di gruppi; adesione al Capo ma nessuna solidarietà orizzontale o collettiva. Perché dico questo? Perché il crollo del socialismo o più esattamente la sua mancata rinascita collettiva - di questo sono dolorosamente ma assolutamente convinto - è, certo dipesa dall'uragano esterno; ma anche, e, per dirla tutta, in misura crescente da un terribile limite interno: e cioè dalla rotale identificazioni degli interessi del socialismo con quelli di individui e gruppi che ad esso solo formalmente si richiamavano. Preso giustamente dalla nostra specifica catastrofe ci siamo così dimenticato che la rivoluzione di Tangentopoli non è stata soltanto una rivoluzione giudiziaria contro il personale politico della prima repubblica; e, segnatamente contro i socialisti. Ma è stata anche e soprattutto, una rivoluzione culturale contro i valori e i principi su cui grazie soprattutto ai socialisti si era costruita, nell'arco di decenni, la nostra democrazia repubblicana; e, quindi, segnatamente, una rivoluzione antisocialista. La prova è nei fatti. Nel disastro di diritti, di partecipazione, di istituzioni, di solidarietà che accompagna, sin dall'inizio, la vita della seconda repubblica. E in un ciclo apparentemente senza fine. Cose che sapete benissimo. E che aprono un bisogno di socialismo, potenzialmente, fortissimo; al quale non siamo stato in grado di offrire un minimo di risposta. Per questo abbiamo bisogno di Claudio. A partire proprio, e su questo concludo, da una riflessione illuminante che appare nel volume sul "Crollo". Insomma dal fatto che con il crollo dei socialisti e, insieme, del socialismo si rompe il rapporto tra modernità e mondo del lavoro. In un circolo vizioso in cui la modernità appare anzi è uno strumento di attacco nei confronti del mondo del lavoro; e questo è spinto, conseguentemente, ad arroccarsi in una difesa perdente contro gli effetti e le pratiche della stessa modernità. Per ricostruire questo rapporto, per offrire ai più deboli e ai giovani una prospettiva c'è bisogno di una nuova forza politica ma anche di nuove idee riformiste. Perciò il nostro Martelli non può sperare di lanciare il sasso e nascondere la mano. Novanta presentazioni del suo libro alimenteranno molte attese e molte speranze. Insomma, una domanda cui "non potrà dire di no".

sabato 21 dicembre 2013

Il rilancio del settore agricolo come motore di nuova economia e recupero del territorio

AGRICOLTURA.PASTORELLI:L'AFFITTO DEI TERRENI DEMANIALI AI GIOVANI SIA GRATUITO "Un importante passo avanti sulla strada che indico da tempo, quella del rilancio del settore agricolo come motore di una nuova economia e del recupero del territorio". Così il deputato del PSI e membro della Commissione Ambiente, Oreste Pastorelli, ha commentato la notizia dell'approvazione, in commissione Bilancio, di un emendamento alla Legge di Stabilità con cui si introduce una riserva del 20% a favore dei giovani imprenditori agricoli che vogliano affittare dei terreni demaniali. "Nonostante la soddisfazione, pero', devo rilevare - fa notare Pastorelli - che siamo ancora lontani rispetto alla proposta di legge da me presentata lo scorso marzo. Il disegno che ho promosso prevede, infatti, non solo la destinazione di una quota di terreno, ma l'affitto a titolo gratuito dei fondi rustici in stato di abbandono. Una misura importante a costo zero per le casse dello Stato". Secondo il deputato socialista, "l'emendamento approvato in commissione Bilancio, pur cogliendo finalmente la centralità del settore agricolo come bacino di occupazione giovanile e rilancio economico, risulta ancora timido quanto a 'visione globale': il ministro De Girolamo - continua Pastorelli - evidenzia giustamente che e' necessario un cambio di mentalità. Ma - conclude l'esponente socialista - affinché questo possa avvenire, si deve essere più coraggiosi e liberare, con aiuti più concreti, le tante energie giovanili pronte a mettersi in moto per rilanciare la crescita del Paese"- conclude Pastorelli.

Documento dal PSI di Forlì

Il 15 novembre scorso presso la cooperativa “ Alessandro Balducci, si è svolta l’assemblea congressuale del Psi forlivese conclusasi con la votazione sulle 3 mozioni e che ha visto l’adesione alla mozione n.1 e con l’elezione dei delegati al congresso nazionale di Venezia nelle persone di Libero Montesi e Neo Bertaccini. Con la celebrazione del congresso nazionale nei giorni 29 e 30 nov e 1 dic si è di fatto aperta la campagna elettorale per le elezioni europee e le amministrative della prossima primavera. Per le elezioni europee il PSI fedele al patto “ Italia bene comune” pone al Pd e a Sel una precisa condizione per formare liste comuni, l’adesione esplicita al PSE e il sostegno alla candidatura del socialista Martin Schultz alla presidenza della commissione europea. Per quanto riguarda le elezioni amministrative di Forlì noi socialisti stiamo ragionando sul futuro di Forlì nel modo seguente. Premesso che nonostante il nostro leale sostegno all’attuale maggioranza, maggioranza che abbiamo contribuito a formare, dobbiamo rilevare con rammarico che non siamo stati ne coinvolti ne ascoltati sulle principali scelte dell’amministrazione, ed i cui risultati non ci paiono soddisfacenti. Partendo poi dal dato di fatto che la realtà forlivese, dal punto di vista economico, è il fanalino di coda della Romagna, diventa essenziale, per far uscire Forlì e tutto il suo territorio dal “ cono d’ombra” in cui si trova, un ampio accordo fra tutte le forze politiche forlivesi. Sarebbe opportuna un’ampia coalizione per sostenere e perseguire compatti e con forza, in tutte le sedi, alcuni obbiettivi fondamentali per il rilancio economico del nostro territorio. Se non dovessero esserci le condizioni politiche per un’ampia coalizione di governo, almeno ci si impegni con un “ Patto per lo sviluppo” da sostenere assieme indipendentemente dacchè si sia maggioranza o minoranza. I socialisti pensano che Forlì debba contare di più in Romagna e soprattutto contare di più in Regione. Su questa base si sono avviati e proseguiranno i contatti con tutte le forze politiche presenti sul nostro territorio. Neo Bertaccini.

venerdì 20 dicembre 2013

Assemblea alla Sezione PSI di Cesena

Assemblea alla Sezione PSI di Cesena Stassera 20 dicembre alle 20.30 si svolgerà l' assemblea dei socialisti a Cesena, verranno trattati i seguenti temi: -risultato del congresso nazionale svoltosi a Venezia e prossimi congressi territoriali, -chiusura Tesseramento 2013, -esperienze amministrative nel territorio, -el. amm.ve a Cesena e comuni limitrofi. con l'occasione ci scambiamo gli auguri. A.M. Bisulli

mercoledì 18 dicembre 2013

dal PSI di Castel Guelfo di Pasquale Cardace

I socialisti e simpatizzanti del PSI di Castel Guelfo riunitasi per discutere dell’evolversi politico della propria città, alla presenza del referente territoriale Pasquale Cardace e del consigliere nazionale del PSI Andrea Pancaldi, esprimono positivamente il ritorno in politica di Adolfo Soldati, persona stimata all’interno del mondo della cooperazione e della Città di Castel Guelfo, persona disponibile sia al dialogo che all’ascolto, un segno senz’altro di cambiamento che vediamo con auspicio. E’ intenzione del PSI di Castel Guelfo ritornare attivamente ad interessarsi dei bisogni e delle esigenze della gente di un territorio che in questi anni è stato non sufficientemente valutato e ascoltato dalla politica locale. Ritorneremo tra la gente con banchetti e nostre idee per dare un contributo di cambiamento per una nuova politica, senz’altro all’interno di un centro sinistra che auspichiamo nuovo e non più ingessato da vecchi schemi come si è visto in questi ultimi anni. Con nostre proposte auspichiamo di dare un giusto contributo al cambiamento della nostra città. Pasquale Cardace

"Perchè i forconi non sono il nuovo '68" di Federica Gullotta

"Perchè i forconi non sono il nuovo '68" Care compagne e compagni, care non compagne e non compagni, devo premettere che fin dalla prima adolescenza sono sempre rimasta colpita e suggestionata dalle proteste e manifestazioni sessantottine e degli anni '70, da slogan quali "La fantasia al potere", nei quali tra l'altro credo tuttora fortemente. Mio padre mi raccontava sempre che lui, per aver scioperato al liceo contro la bomba atomica, prese 7 in condotta. Detto ciò, alcuni hanno paragonato questa recentissima ondata di protesta denominata come "protesta dei forconi", ai moti popolari e studenteschi degli anni '60-'70. Purtroppo, di quell'epoca mi pare che questa ribellione abbia recuperato più che altro gli aspetti più deteriori; e non parlo solo dei manifestanti, ma anche dei politici che stanno gestendo questa situazione. Dobbiamo fare un distinguo tra le motivazioni e i metodi di protesta, perché o sono sbagliate le une o sono inadatti gli altri. Le motivazioni: se esse consistono nel dire che si è stanchi di un governo non rappresentativo, che si è stufi di un'eccessiva tassazione o della crescente disoccupazione, allora sì, sono giuste. Ci può stare la disillusione, lo scoramento, la delusione di fronte all'attuale quadro politico, specialmente per chi ha sempre avuto un cuore di sinistra. Io stessa ho provato quest'orribile sensazione di impotenza quando a 16 anni votai per la prima volta alle primarie Pd (ancora non ero iscritta al Psi), credendo fortemente nella nuova idea di sinistra intrisa di ideali e cultura che ci propugnava Walter Veltroni. Mi sentii tradita, e con me tanti della mia generazione (sì, non eravamo pochi), che erano stati spinti dalla stessa molla di fiducia e cambiamento. Però, per esempio, perché colpevolizzare tanto il Presidente Giorgio Napolitano? Ragazzi, non vi ricordate perché si trova a sedere su quello scranno? Non ricordate le sue intenzioni di andare in pensione, tanto ben rappresentate da Maurizio Crozza con le sue imitazioni di Napolitano sull'auto decapottabile e il Corazziere a fianco? Quando vi viene la tentazione di contestarlo, vi consiglio di imprimervi in testa quell'immagine. Pensate forse che rompere le vetrine dei negozi, o marciare verso Roma, o costringere e minacciare chi non aderisce alla protesta (posso capire solo lo sciopero, che è un giusto diritto) sia il modo più calzante di creare una società migliore, di portare un cambiamento...Pensate che così vi ascolteranno, i politici? Non vi ascolteranno, al massimo faranno finta, e non vedranno l'ora di liberarsi di voi in qualsiasi modo in quanto rappresentate per loro una minaccia. E lo faranno, perché hanno loro il coltello dalla parte del manico. Già ora lo stanno facendo. Dunque, in tal caso, le azioni ahimè non corrispondono ai legittimi propositi delle motivazioni (almeno per la maggior parte). Se invece le vostre motivazioni consistono nella mera volontà di vedere tutto distrutto, tabula rasa, senza alcuna possibilità di appello...bè, allora le azioni corrispondono ad esse. Ma ricordatevi che, a meno che non si voglia vivere nell'Anarchia (e già questa mi parrebbe una nobile presa di posizione, se solo qualcuno avesse il coraggio di esprimerla) per tutti gli anni a venire, mi sembra d'obbligo creare qualcosa post-distruzione. Questa possibilità, però, non mi sembra sia stata molto vagliata da coloro che protestano. Perché se protesti, e ciò è giusto, devi però trovare o inventare delle alternative. Dobbiamo cambiare la politica dall'interno, non dall'esterno! Io lo voglio fare, e come me ci sono tanti giovani e non, socialisti e non, uomini e donne di centrosinistra o di centrodestra, che lo vogliono fare VERAMENTE. Alcuni di noi, come me, sono persone che nemmeno erano nate oppure erano dei bambini piccolissimi nell'epoca di Mani Pulite o nel momento in cui Berlusconi è salito al potere. Non siamo corrotti! Non abbiamo vincoli, siamo puri, siamo liberi, abbiamo ideali e speranze! Non vogliamo “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno”, una scatoletta di tonno aperta è bruttissima e grottesca; vorremmo piuttosto renderlo un'oasi di civiltà, confronto, cultura,alti valori e soprattutto di DECISIONI che possano far tirare un sospiro di sollievo al nostro Paese e alla nostra società, aldilà di ogni individualismo. Vorrei fare un ultimo cenno al fatto che, in questi giorni, l'unica forma di protesta che in parte ho condiviso e apprezzato è stata quella degli studenti della Sapienza di Roma. Nonostante le frange distruttrici di quelli che “vogliono solo fare casino”, ho potuto vedere dalle immagini trasmesse dai telegiornali e dagli approfondimenti televisivi e giornalistici, gruppi di ragazzi che discutevano e affrontavano in modo pacifico dei (gravissimi) problemi della scuola e soprattutto dell'Università italiana (vedi l'ultimo scandalo dei finti redditi bassi, che io in parte avevo già “anticipato” parlando da studentessa delle condizioni dell'università italiana sul mio canale YouTube “Compagna Federica”). Tuttavia, cosa ho sentito dire da parte dei Ministri presenti alla manifestazione? Sconcertanti parole di durezza e repressione nei confronti degli studenti, ammantate da una rabbia, neanche troppo velata, e soprattutto da un'aura di totale cecità e incomprensione. Immagino che i pericolosissimi studenti della Sapienza rappresentino un pericolo molto maggiore rispetto alla folla inferocita dei Forconi, anche perché si tratta di gente che il suo futuro vuole averlo, lo pretende, e non ha alcuna intenzione di distruggere tutto ma di COSTRUIRE. Forse, aldilà di tante, tante parole, in Italia e non solo, “COSTRUIRE” fa più paura di “DISTRUGGERE”? Federica Gullotta FGS Federazione Giovani Socialisti

Aspettando Capodanno al Circolo Aurora di Ravenna

CIRCOLO AURORA via Ghibuzza 12 – Ravenna info e prenotazioni al 3479156080 MENU ' Capodanno 2013 - Tortino di grana con riduzione al balsamico con insalatina rucola e mandorle - Passatelli in brodo - Lasagne con porri, provolone e pesto leggero - Agnello al ginepro e rosmarino con patatine allo scalogno - Assaggio di cotechino con purè e lenticchie - Torta tenerina al cioccolato con mascarpone Acqua, vino, caffè, amari e...spumante €.40.00 a persona Tessera aics obbligatoria €. 5.00 Segue la musica con il dj set di Della e sTe

lunedì 16 dicembre 2013

La nostra Casa Protetta “ Suor Angela Molari “ ritorni sotto la gestione del Comune!

Comunicato stampa del 14/12/2013 Pruccoli non dice tutta la verità, ma solo quello che fa comodo a lui e alle sue ambizioni politiche. La nostra Casa Protetta “ Suor Angela Molari “ ritorni sotto la gestione del Comune! Pruccoli, sindaco di Verucchio e renziano dell’ultim’ora “scopre “ che i bilanci dell’ASP Valle Marecchia (azienda che gestisce le Case Protette e altre residenze per anziani di Santarcangelo e Verucchio) nel triennio 2013-2015 chiuderanno in perdita. Egli fa risalire la causa di questa situazione alla mancata fusione con l’ASP “ Valloni “ di Rimini. Per noi Socialisti e per chi ha avuto modo di visionare i bilanci che sono pubblici, questi problemi non sono una novità, dato che l’esercizio 2012 era stato chiuso in pareggio attingendo ai fondi accantonati negli anni precedenti. Apprendiamo che la perdita di quest’anno si aggira intorno ai 190 mila euro. Per i prossimi due anni 2014 e 2015, si legge nel Bilancio Programmatico, è prevista una perdita inferiore, di circa 140 mila euro. A questo punto dobbiamo dire come stanno realmente le cose: questo aggravio di bilancio è dovuto, in definitiva, non alla mancata fusione con il Valloni di Rimini, ma alla gestione diretta da parte del Comune di Verucchio di una struttura, fino al 2011 in ASP e nel suo Bilancio, che porta dal 2012 ogni anno nelle casse del Comune di Verucchio e sottrae all’ASP “Valle Marecchia” oltre 100 mila euro. Verità occultata nelle pieghe di una gestione asservita alla peggiore politica e non all’interesse degli anziani del nostra vallata, ora venuta prepotentemente a galla in seguito alle conseguenze degli accreditamenti previsti dalla legge regionale e all’arrivo di una presidenza non asservita alle logiche di una politica deteriore. Pruccoli quindi scarica in maniera ipocrita su altri responsabilità riconducibili solo a se stesso e alle sue scelte politiche, essendo lui in definitiva primo responsabile dei problemi di questa azienda ponendosi al riparo da inevitabili critiche fedele alla logica per cui chi spara per primo spara due volte! Questa perdita andrà a gravare per il 50% sulle esigue casse comunali di Santarcangelo e in definitiva sulle tasche dei nostri concittadini. Non è giusto che per colpa dell’amministrazione verucchiese i cittadini di Santarcangelo debbano farsi carico anche di quanto spetterebbe a quel Comune. Occorre che in una società com’è l’ASP “Valle Marecchia” ognuno contribuisca per la propria parte secondo le norme statutarie, ma finora così non è stato. Sappiamo benissimo che il Ricovero Anziani “Suor Angela Molari” di Santarcangelo e gli appartamenti connessi potrebbero chiudere tranquillamente i propri bilanci in attivo se gestiti autonomamente, potendo creare altri posti letto e provvedere alle varie manutenzioni in piena autonomia (anche questo si evince dai bilanci). Nel perdurare di questa situazione riteniamo ragionevole riportare la Casa Protetta “Suor Angela Molari” e la residenza connessa nella gestione diretta del Comune di Santarcangelo, nel rispetto delle indicazioni contenute nella normativa regionale e nello spirito delle deliberazioni dell’ultimo consiglio comunale. Noi Socialisti, chiederemo al Sig. Commissario di valutare positivamente questa proposta anche perchè viene da chi ha sempre creduto nell’utilità di unire e uniformare i servizi alla persona dell’intera vallata, ma non a queste condizioni. E’ tempo di decidere senza ulteriori rinvii. Il segr. del PSI di Santarcangelo di R. e Valmarecchia Fiorenzo Faini

giovedì 12 dicembre 2013

"RICORDATI DI VIVERE" di Claudio Martelli

Ricordati di vivere Autobiografia politica e confessione esistenziale, Ricordati di vivere ripercorre trent’anni di storia italiana ed europea intrecciando vita pubblica e vita privata, passioni civili e passioni del cuore, alternando la dialettica e l’oratoria dei grandi drammi con l’ironia disincantata e le durezze del referto clinico. Dallo spaesamento di un giovane che diventa riformista in pieno ’68 all’incontro con Bettino Craxi – un Craxi descritto in azione e nell’istante della decisione, ma anche a tavola e nel tempo libero, mentre fa politica e mentre vive – , dal caso Moro all’epopea laica e socialista degli anni ottanta, dal sodalizio con Giovanni Falcone alle stragi di mafia, a Mani pulite e al crollo della Repubblica. Se il filo rosso della storia è l’amicizia con Craxi e con Falcone, in queste mémoires di fine secolo lampeggiano i ritratti di François Mitterrand e Willy Brandt, di Berlinguer e Andreotti, di De Mita e Forlani, di Marco Pannella, Adriano Sofri e Raul Gardini. Senza astio e senza sconti – tantomeno a se stesso – Claudio Martelli racconta in presa diretta il labirinto delle intenzioni, le responsabilità e le dure corvées della politica per riannodare il filo spezzato di una storia con i suoi bagliori di gloria e i suoi fallimenti, le sue grandezze e le sue miserie, per gettare una luce nuova su quel passato più recente da cui tutti veniamo e sui perché di una crisi politica che non ci ha più lasciato. Claudio Martelli Claudio Martelli, milanese, ha insegnato Filosofia all’Università Statale. Amico di Craxi, di cui era considerato il delfino, è stato deputato italiano ed europeo. Vicesegretario socialista negli anni ottanta, il suo discorso su “Il merito e il bisogno” resta la pietra miliare del rinnovamento liberale del PSI. Promotore con i radicali del referendum sulla giustizia giusta e di quello sul nucleare, divenuto vicepresidente del consiglio e ministro della giustizia, scelse come collaboratore Giovanni Falcone e con lui varò le principali leggi antimafia. Prima con la legge sull’immigrazione, poi con l’associazione Opera e, dal 2010, con Lookout – la prima web tv multiculturale – ha promosso l’integrazione degli immigrati e i diritti dei rifugiati. Giornalista, autore e conduttore televisivo, vive e lavora tra Roma, Milano e Berlino.

VERSO UNA NUOVA EUROPA

VERSO UNA NUOVA EUROPA Sabato 14 dicembre 2013, ore 10.00, presso la Sala del Consiglio Comunale “Ilaria Alpi” – Via Persicetana 226 – Crevalcore (Bo), si svolgerà il convegno sul tema: VERSO UNA NUOVA EUROPA Interverranno: On. Pia LOCATELLI - PSI On. Salvatore CARONNA - PD Saluto: Mauro Formaglini Presiederà: Mirko Querzà Ufficio stampa PSI Bologna