venerdì 8 agosto 2014

Dalla parte del mondo del lavoro e dei sindacati


Dalla parte del mondo del lavoro e dei sindacati

E’ da molti giorni che ricevo sms e telefonate di vecchi amici sia precari che assunti a tempo indeterminato mi telefonano e mi chiedono preoccupati cosa cambierà nelle tutele del mondo del lavoro di oggi e di domani dopo i continui messaggi a spot del governo e in particolare sull’ annunciato Jobs act.
Il mio pensiero è che l’art. 18 non vada toccato e vada potenziato subito dopo 6 mesi e non applicato dopo 3 anni , e che il PSI si debba spendere per la tutela delle garanzie di ieri e soprattutto per quelle future e schierarsi dalla parte dei sindacati. differenziandosi dall'attuale politica del PD.
Leggo che la CGIL ricorre a Bruxelles contro il Jobs act ; la riforma del lavoro varata dal governo è in contrasto con la disciplina europea, lo afferma la Cgil nel ricorso alla Commissione Ue proprio contro il Jobs act ; “La legge 78, eliminando l’obbligo di indicare una causale nei contratti a termine, sposta la prevalenza della forma di lavoro contratto a tempo indeterminato a tempo determinato, in netto contrasto con la disciplina Ue”. Per la Cgil s’introduce un’assoluta discrezionalità rispetto ai licenziamenti; infine non c’è alcuna prova statistica che all’ aumento della precarietà corrisponda un aumento dell’occupazione.

Un pensiero che concordo pienamente, il PSI dovrà cambiarlo il Jobs act pe rmille ragioni,  e poi non si capisce proprio la smania di usare terminologie non italiane, è sempre più necessario una presa di posizione in solidarietà dei sindacati e in chiave non populista, difendere il lavoro e le garanzie non è cosa del passato.

Andrea Pancaldi